AMBIENTE e INFANZIA in ITALIA

28,00 

Anno edizione 2004
ISBN 88-7620-684-1
Descrizione Volime di 300 pagine con numerose tabelle e illustrazioni.
igiene
Editore: Verduci

Esaurito

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Descrizione

Non c’è dubbio che nel suo insieme la salute dell’infanzia in Italia e in Europa è significativamente migliorata negli ultimi decenni grazie al miglioramento delle condizioni generali di vita, la disponibilità di acqua potabile, la maggiore diffusione di misure preventive. Tuttavia, questa tendenza non è omogenea in tutti i paesi e in tutti i gruppi sociali: la salute di un numero considerevole di bambini è minacciata dalla povertà, dal progressivo venir meno dei sistemi di protezione sociale e sanitaria, nonchè da eventi drammatici come i conflitti armati e le conseguenze di disastri ambientali, come quello di Chernobyl. Accanto a questo contesto generale, c’è una crescente preoccupazione intorno agli effetti sulla salute dei bambini prodotti dalla contaminazione ambientale. Numerosi dati scientifici confermano che in senso generale i bambini, a causa delle loro caratteristiche biologiche e comportamentali – sebbene in misura diversa a seconda dell’età – sono più suscettibili e più esposti a una varietà di agenti ambientali. Ricordo a questo proposito e solo titolo esemplificativo l’inquinamento atmosferico, quello dell’acqua e del cibo, l’inquinamento indoor nelle abitazioni e nelle scuole. In particolare alcuni aspetti della moderna organizzazione delle città, come la mobilità, influenzano la qualità della vita in senso lato, attraverso l’inquinamneto atmosferico, la ridotta attività fisica – che facilita l’obesità –, il rumore, gli incidenti e l’isolamento sociale che spesso consegue alla mancanza di spazi urbani subordinati alle esigenze delle automobili. Tutti i bambini soffrono delle conseguenze delle esposizioni ambientali sulla salute, ma quelli di condizione socio-economica più debole sono quelli a maggior rischio. L’entità dell’impatto sulla salute delle esposizioni ambientali è ancora oggetto di studio e rimangono molte incertezze legate alla complessità metodologica e alle scarse conoscenze quantitative sui rischi associati a molte sostanze. Tuttavia, l’OMS sta conducendo uno studio dettagliato sul “burden of disease” tra i bambini legato alle esposizioni ambientali nella Regione Europea. I primi risultati indicano che un terzo delle malattie riscontrate dalla nascita all’età di 18 anni è imputabile a esposizioni ambientali nocive. Gli incidenti da soli rappresentano la prima causa di morte in questa classe di età e in media sono responsabili per un sesto del “burden of disease” totale, sebbene questa proporzione salga ad un terzo in alcuni paesi. L’esposizione a inquinanti ambientali veicolati dall’aria, dall’acqua e dagli alimenti può causare malattie gastrointestinali, respiratorie, difetti congeniti e disordini dello sviluppo neurologico che nell’insieme rappresentano un ulteriore sesto del “burden of disease”. La malnutrizione è ancora un problema per alcuni gruppi di popolazione, ma allo stesso tempo emerge con particolare gravità una vera e propria epidemia di obesità infantile associata a una alimentazione eccessiva e inadeguata e a una scarsa attività fisica. Da ultimo si osserva nella comunità scientifica e di sanità pubblica una crescente preoccupazione per i potenziali effetti tossici a lungo termine di tipo cancerogeno, neurotossico, immunotossico, genotossico e neuroendocrino di molti agenti fisici e chimici largamente presenti nell’ambiente e a cui possono essere esposte donne in gravidanza e bambini. Come già sottolineato, esistono ancora molte incertezze sugli effetti prodotti sugli organismi in sviluppo, dal concepimento all’adolescenza, dalle esposizioni ambientali. Non c’è dubbio che occorra migliorare l’insieme delle conoscenze e investire più risorse umane e finaziarie nella ricerca. Tuttavia, le evidenze già disponibili sui meccanismi causa-effetto, sull’entità degli effetti e sull’efficacia di alcuni interventi di sanità pubblica, consentono fin da ora la realizzazione di programmi e di interventi efficaci che possano proteggere la salute dei bambini di oggi e tutelare la loro salute futura. Il diritto dei bambini alla salute e a un ambiente che tuteli e promuova migliori condizioni di vita è stato dapprima riconosciuto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia nel 1989 e successivamente riaffermato alla speciale sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel maggio 2002 e alla Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg del settembre 2002. In questi diversi contesti internazionali è stato con forza riconosciuto che la protezione della salute dell’infanzia e la tutela dell’ambiente sono indispensabili pre-condizioni per lo sviluppo. In questo contesto internazionale, l’Europa svolge un ruolo guida. Già nel 1999 alla Terza Conferenza Interministeriale OMS su Ambiente e Salute era stata riconosciuta la speciale vulnerabilità dell’infanzia e riaffermata la necessità di proteggerla dalle conseguenze dell’inquinamento ambientale. Questa attenzione alla relazione tra infanzia, salute e ambiente è al centro della prossima Conferenza OMS su Ambiente e Salute che si terrà a Budapest nel giugno 2004 e che ha come tema centrale “il futuro per i nostri bambini”. L’OMS sta lavorando con i paesi membri per promuovere l’adozione di un Piano d’Azione Europeo per l’Infanzia e l’Ambiente che mira a catalizzare sulla base delle evidenze scientifiche già oggi disponibili interventi sul piano internazionale, nazionale e locale a difesa della salute. Questo complessivo sforzo della comunità di sanità pubblica necessita, per il suo successo, la collaborazione degli operatori sanitari e una più adeguata informazione scientifica che faciliti una migliore comprensione dei rischi e una adeguata comunicazione con i cittadini e le famiglie. Per questo motivo, desidero esprimere il mio più vivo apprezzamento per questa iniziativa editoriale che fornisce un quadro esaustivo e dettagliato delle conoscenze scientifiche relative ai rischi sulla salute dell’infanzia derivanti dalle esposizioni ambientali contribuendo in tal modo allo sforzo comune per una tutela più completa della salute dei nostri bambini oggi e nel futuro. Roberto Bertollini, MD MPH Direttore Divisione Tecnica – Determinanti di Salute Organizzazione Mondiale della Sanità – Ufficio Regionale per l’Europa

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