Descrizione
Anatomia per osteopati
Testo Atlante
Questo atlante di anatomia di grande successo si addice perfettamente al concetto di formazione di ACON (Arbeitsgemeinschaft für Chiropraktik, Osteopathie und Neuraltherapie deutscher Heilpraktiker e.V., Collegio di chiropratica, osteopatia e terapia neurale dei
naturopati tedeschi). Esso risponde esattamente ai bisogni dei colleghi osteopati. È un grosso aiuto sia per la formazione e l’aggiornamento professionale che come ausilio per l’attività di consulenza verso i pazienti.
Quest’opera spiega chiaramente il lavoro e il modo di pensare degli osteopati. Oltre alla classica anatomia strutturale, prende in considerazione soprattutto l’anatomia funzionale. La conoscenza delle connessioni fasciali, per esempio dei sistemi di sospensione degli organi, e il relativo trattamento differenziano in modo fondamentale la medicina osteopatica dagli altri approcci terapeutici.
Sono orgoglioso di poter lavorare con questo straordinario atlante di anatomia, che consiglio a tutti gli osteopati. Sarà un supporto prezioso per noi terapeuti e ci permetterà di curare i nostri pazienti in modo mirato, per il loro benessere.
Desidero ringraziare di cuore l’autrice per aver arricchito il mio lavoro quotidiano.
Duisburg, febbraio 2019
Christian Blumbach
1° Presidente di ACON
Come paziente ci si domanda spesso: “Sarà solo un dolore acuto con una causa locale o ci sarà invece un nesso causale più complesso?” Una persona che pensa in modo olistico si reca dall’osteopata e spera di riuscire ad andare a fondo del problema. E in effetti dopo un’anamnesi accurata e dopo esami ancora più accurati risulta che vi è una lunga catena di cause-effetto a livello
fasciale. Come si arriva ad una diagnosi di questo tipo?
È fondamentale riconoscere che tutto è in qualche modo interconnesso: questo concetto occupa il primo posto nell’approccio olistico e nel pensiero osteopatico, ma viene anche superato da un’acribia che persegue l’obiettivo di cercare, oltre al vero e proprio sintomo, anche altri nessi causali complessi. Perché il vero atteggiamento di un osteopata terapeuta deve essere in primo luogo una curiosità quasi insaziabile per il suo settore specialistico. In questo modo, infatti, l’osteopatia allarga gli orizzonti, andando “oltre il proprio orticello”.
Così ad un osteopata non verrà mai in mente di curare esclusivamente i dolori a livello locale. Dapprima si cercano altre possibili cause, anche in zone anatomicamente lontane. Si esaminano attentamente altre componenti, come l’alimentazione, il movimento fisico, gli influssi ambientali e lo stile di vita in generale.
Si considera che in questo processo possano essere coinvolti per esempio l’alimentazione o un pesante carico di lavoro, influssi psichici e/o legati allo stress o un incidente avuto 20 anni prima, di cui non ci si ricorda neanche più.
L’approccio olistico dell’osteopatia e l’accuratezza ad esso collegata prevedono infatti che lo sviluppo dei disturbi non venga osservato solo entro un breve lasso di tempo, ma che tutto sia collegato nel suo insieme e che quindi anche eventi minori del passato possano essere rilevanti. Pertanto il successo di un’efficace cura osteopatica deve essere ricondotto in prima linea ad una ricerca accurata delle cause reali dei disturbi e della loro relazione causale con i sintomi riferiti.
È un bene che Magga Corts, esperta e competente osteopata, abbia voluto riassumere in questo atlante di anatomia le sue vaste e consolidate conoscenze, per aiutare gli altri osteopati a trovare le complesse relazioni causali in modo veloce e in una forma facilmente comprensibile. Spero quindi che quest’opera sia d’aiuto e di stimolo per gli osteopati all’inizio dell’attività e per quelli già esperti, affinché continuino a soddisfare la loro sete di sapere e a perseguire la precisione nel loro lavoro quotidiano, in modo da perfezionare l’esame approfondito delle cause reali dei disturbi dei loro pazienti.
Hennef, febbraio 2019
Harald Hosch, PhD
Spesso, partecipando come docente a seminari di formazione e specializzazione in osteopatia, mi è stato chiesto se, oltre alle classiche opere di anatomia già note, non esistesse un manuale che trattasse di questioni specifiche dell’osteopatia. Da qui è nata l’idea di redigere questo libro.
La divisione dei capitoli è stata pensata da un punto di vista “osteopatico”. Soprattutto le “regioni transizionali” anatomiche fra le cavità corporee rivestono un ruolo particolare nei modelli di pensiero osteopatici.
In questo contesto sono i diaframmi (diaframma cervicotoracico, addominale, pelvico) con il loro movimento e la struttura anatomica ad agire sulle strutture sopra- e sottostanti. Il corpo umano è soggetto alla gravità e agisce in una dinamica tridimensionale. Forze di trazione miofasciali, forze di compressione scheletriche e proprietà di scivolamento dei punti di passaggio
per i vasi e i nervi hanno un influsso su tutto il corpo con la combinazione di elementi rigidi ed elastici. Ciò vale in base al modello di Tensegrity, secondo il quale in tutto il corpo sono distribuite forze di compressione e di trazione. Fasce, muscoli e tendini sono elastici, le parti ossee sono componenti solide. Si tratta quindi di un sistema tridimensionale complesso, che mantiene le sue funzioni con forze di trazione, compressione e scivolamento e in cui la respirazione è un motore essenziale per il movimento del corpo.
Il sistema nervoso è il sistema di controllo superiore. Per questo motivo viene analizzata dettagliatamente anche l’anatomia dei segmenti. Come in ogni tipo di suddivisione, non sempre si possono considerare tutti gli aspetti. Da un punto di vista dell’anatomia topografica, per esempio, non si possono separare, nella ripartizione seguita, le sezioni della colonna vertebrale. Perciò la colonna vertebrale viene mostrata nella sua totalità, per poter rappresentare complessivamente gli aspetti funzionali. Il sistema craniosacrale e la regione dell’occipite-atlante-epistrofeo sono quindi integrati nel capitolo dedicato alla colonna vertebrale.
Oltre ai diaframmi fondamentali per la respirazione (Capitoli 1-3), nel Capitolo 11.1.3 ci si concentra sul significato generale dei diaframmi nel sistema fasciale. Nei Capitoli 11.1.4 e 11.1.5 vengono rappresentati i modelli osteopatici del tendine centrale e della corda dell’arco.
La suddivisione in regioni transizionali (craniocervicale, cervicotoracica, toracolombare e lombosacrale) analizza sostanzialmente anche le diverse profondità dei tessuti all’interno della regione considerata. In ogni capitolo vengono classificate e trattate le singole strutture anatomiche in base alla loro posizione. Dapprima vengono rappresentati gli strati ventrali superficiali, poi seguono gli strati ventrali profondi, quindi quelli laterali e infine i dorsali. Questa suddivisione è molto utile per visualizzare mentalmente le strutture anatomiche, elemento fondamentale per l’esame palpatorio del paziente.
Vengono poi presentati i decorsi dei nervi e dei vasi sanguigni più importanti. Circolazione e ritmo sono infatti un principio fondamentale per l’osteopatia. Illustrazioni con l’indicazione dei trigger point e immagini in sezione completano la panoramica.
La circolazione e la relazione reciproca di struttura e funzione giocano un ruolo importante in osteopatia. Il corpo è un’unità per quel che riguarda postura, caratteristiche dei tessuti, comando neurologico, caratteristiche delle articolazioni o adattamento e componenti psichiche.
Anche nei capitoli sull’arto superiore, comprendente la cintura scapolare, e sull’arto inferiore, compreso il bacino, si osservano più da vicino gli aspetti osteopatici, per esempio la continuità fasciale e la sua funzione, particolari punti di passaggio, le caratteristiche delle articolazioni e gli effetti su tutto il sistema corporeo.
Questa visione complessiva rende necessario introdurre numerosi rimandi trasversali nei singoli capitoli. Soprattutto nelle corrispondenze osteopatiche si fa riferimento a strutture che non si trovano necessariamente nelle immediate vicinanze, ma che sono importanti per la visione globale. Vengono prese in considerazione anche le strutture che, a causa delle dimensioni del libro, non si sono potute rappresentare in modo dettagliato, come ad esempio il cranio.
Molti aspetti delle corrispondenze osteopatiche si basano sull’esperienza pratica. Vengono presentati modelli concettuali osteopatici per spiegare e illustrare disfunzioni osteopatiche. Ipotesi sulle corrispondenze osteopatiche portano allo sviluppo di possibili spiegazioni. Risulta chiaro che è ancora necessario proseguire con la ricerca e che ancora molto deve essere studiato empiricamente. Questo libro vuole offrire spunti di riflessione e indicare delle prospettive.
Non si tratta di un altro atlante di anatomia, ma di un ausilio per poter osservare le strutture anatomiche sotto aspetti specifici per la diagnostica ed il trattamento osteopatico. Questa combinazione tra libro di testo e atlante va a completare la gamma di atlanti di
anatomia già noti.
Desidero ringraziare la sig.ra Grübener e il sig. von Grumbkow di Thieme Verlag per la preziosa collaborazione per concetti e contenuti. Un particolare ringraziamento va anche alla redattrice, la Dr.ssa Stefanie Gräfin v. Pfeil, che con il suo impegno e la sua competenza mi è stata di grande aiuto. Un grazie infine alla mia famiglia, che mi sostiene sempre.
Köln, febbraio 2019
Magga Corts
Gli autori:
M. Corts
A cura di:
C. Dellavia
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