Descrizione
Prima di presentare alcuni degli approcci funzionali nella loro parte tecnica vorrei fare qualche considerazione sugli orientamenti diagnostici nell’ottica del modello biomeccanico funzionale. L’acronimo ARTT (asimmetria, range di movimento, tessuto, tenderness) defi nisce le manifestazioni e quindi i segni rivelatori della disfunzione somatica. Quest i capisaldi, oltre che essere approfonditi nei loro profi li, saranno il punto di partenza per alcune rifl essioni su aspetti della clinica spesso trascurati e non suffi cientemente sviluppati nella formazione di base. Mi riferisco alla gestione del rapporto tra osteopata e paziente e a come questa relazione sia fondamentale per la conduzione e il risultato del trattamento osteopatico. Anche applicando modelli biomeccanici non dobbiamo vedere il paziente come un universo prettamente meccanicistico in cui la malattia viene considerata solo nel risultato di un rapporto di causa/ eff etto (modello dualistico cartesiano) e soprattutto dobbiamo abbandonare la dicotomia corpo-mente. Il paradigma al quale attingiamo gli strumenti osteopatici con le relative metodologie si rifà all’interconnessione tra struttura e funzione nel loro rapporto interscambiabile, allo scopo di potere arrivare o avvicinarsi quanto più possibile all’origine degli eventi. Questa visione della gestione del paziente va integrata con l’analisi dell’organizzazione e dell’equilibrio di ciò che ruota intorno al paziente e và contestualizzata. Nel caso di una malattia o sindrome ad esempio, diviene importante capire come i vari fattori biologici, psico-sociali e ambientali interagiscono tra loro favorendo una condizione di disadattamento e soff erenza. Premetto che il mio tentativo è quello di sollecitare l’interessamento e l’approfondimento di aspetti e tematiche che possono avere un’infl uenza signifi – cativa sulla clinica e sul professionista e che sono in totale accordo con I. Korr, quando sostiene che “la relazione tra osteopata e paziente ed il placebo sono aspetti impliciti nel trattamento osteopatico e non eliminabili”.
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