Descrizione
Quando dopo 50 anni, dedicati alla Chirurgia ed in particolare alla Chirurgia della Mano, si appende il bisturi al classico chiodo, è impossibile sottrarsi ad un bilancio morale e materiale del lavoro svolto. Dapprima si cerca di evitarlo per non cadere nella nostalgia; si fingeva anche di passare per più di un anno lontano dall’ospedale, dove per 40 anni si entrava quotidianamente, onde evitare l’insieme di ricordi belli, delle ansie e dei dubbi. La lettura costante però delle riviste mediche, le locandine con i programmi di congressi nazionali o di riunioni locali di aggiornamento, mi ponevano alla vista i nomi dei miei ex-collaboratori che progredivano qualitativamente e quantitativamente nel campo della specializzazione multidisciplinare della Chirurgia Ricostruttiva e della Mano. Questo mi obbligava inevitabilmente ad iniziare quel bilancio dal quale avevo cercato di sottrarmi. Era un po’ come il sentimento che prova il vecchio agricoltore che dall’alto di un poggio guarda nella valle, dove ha arato e seminato e sente l’orgoglio di constatare le messi rigogliose frutto del suo lavoro. La presentazione di questo lavoro, scritto dai miei ex-collaboratori diviene pertanto un vero motivo di un bilancio positivo. I nomi degli autori dei vari articoli delle Riviste, italiani e anche stranieri, mi portavano a ricordare i loro visi giovani e desiderosi di sapere. Molti di essi sono ora lontani; sono tornati alle loro sedi qui in Italia o all’estero, ma non hanno interrotto il rapporto con “la Casa Madre”. Io stesso li ho seguiti a distanza nei loro successi professionali e nelle loro carriere con profonda soddisfazione. Non per falso pudore, non mi sono mai sentito un Maestro. Il lavoro era pressante e non c’era il tempo per sedute accademiche, però chi assisteva agli interventi fatti dai miei collaboratori o da me poteva chiedere tutte le spiegazioni possibili in un’atmosfera di assoluta amicizia. Leggendo le pagine di questo volume ho notato lo scrupolo posto nella descrizione dell’anatomo-fisiologia della mano senza di che sarebbero impossibili diagnosi precise delle malattie o delle lesioni dell’organo e di conseguenza le migliori indicazioni terapeutiche. Il capitolo sull’anestesia mi ha ricordato il valido aiuto dei Colleghi anestesisti quando nel 1973 ci consentirono, fra i primi in Europa, di affrontare il problema delle paralisi ostetriche così frequenti allora in certe regioni. Le apparecchiature anestesiologiche non avevano ancora l’adeguatezza che ebbero negli anni successivi, però con spirito di collaborazione apprestarono un monitoraggio costante per 4-5 ore in questi pazienti di 4-6 mesi, i cui equilibri termico, emodinamico e respiratorio erano ben diversi da quelli degli adulti. Il capitolo delle lesioni nervose così ordinato e completo è la maturazione di tecniche microchirurgiche iniziate all’Ospedale di Legnano nel 1965 e giunte nel 1972 con la terapia delle lesioni del plesso brachiale. Anche le lesioni cutanee piccole ed estese sono il frutto di una ricerca ed attenzione nelle riparazioni con lembi peduncolati e vascolarizzati. La chirurgia ossea e articolare è descritta in modo razionale, dato l’impiego di strumentazioni metalliche non fornite solo dall’ Amministrazione ma anche dono diretto al reparto di industriali locali, che così vedevano il recupero tempestivo di operai infortunati. Pertanto sia le osteosintesi sia l’uso di fissatori esterni immobilizzanti o usati per gli allungamenti ossei poterono essere espletati con successo. Nel capitolo dei reimpianti, pur con rispetto selettivo dei casi, la tenacia e l’entusiasmo posto dagli operatori fin dall’inizio ha fornito l’esperienza che ha permesso in seguito un’elevata percentuale di successi non solo di recupero del segmento amputato ma anche della sua funzione utile. L’uso di lembi estesi cutanei vascolarizzati ha portato al recupero di fratture esposte dell’arto inferiore una volta condannate all’amputazione, ma anche la sostituzione di un mantello cutaneo cicatriziale a causa di osteiti croniche recidive della tibia, con lembi vascolarizzati ha portato a guarigioni impensate. La descrizione delle lesioni dei tendini flessori delle dita e le relative tecniche riparative (gioie e dolori della chirurgia riparatrice !) è completa e prospetta un maggior numero di successi. A questo punto la migliore presentazione di questo volume è il mio sincero ringraziamento agli Autori, giovani e non più tali, per avermi fornito un cordiale riaggiornamento delle mie conoscenze in chirurgia della mano. PROF. E. MORELLI Chirurgia Plastica e della Mano Ospedale di Legnano INDICE PRESENTAZIONE (Prof. Morelli) p. V Parte prima – Introduzione 1 1 – Anatomia (M.J. Santana Majan) 3 I muscoli del braccio 3 I vasi sanguigni del braccio 5 Fossa cubitale (piega del gomito) 5 I muscoli della fossa cubitale 5 I muscoli dell’avambraccio e del polso 6 Tabacchiera anatomica 12 Vasi sanguigni dell’avambraccio 13 Circoli collaterali arteriosi 14 Sistema venoso dell’arto superiore 14 Vena ascellare 15 Muscoli intrinseci della mano 15 Eminenza tenar 15 Eminenza ipotenar 16 Muscoli interossei 16 Lombricali 17 Arterie della mano e delle dita 17 Apice digitale e convesso ungueale 20 2 – Approccio al paziente e principi generali di chirurgia della mano (E. Nespoli e G. Delaria) 21 Obiettività vascolare 21 Obiettività nervosa e muscolotendinea 22 Obiettività del distretto scheletrico 22 Obiettività del distretto cutaneo 22 3 – Blocco anestetico del plesso brachiale (L. Restelli) 25 Gli anestetici locali 25 Effetti sistemici 26 Preparazione del paziente e sicurezza 26 Principali tecniche di blocco del plesso brachiale 26 Blocco interscalenico 27 Blocco perivascolare sopraclavicolare 28 Blocco ascellare 28 Procedura per il blocco ascellare 29 Parte seconda – Lesioni cutanee 31 4 – Lembi locali (F. Amadei) 33 Indicazioni 33 Innesti cutanei 34 Lembi cutanei random di vicinanza 36 Plastiche a zeta 37 Lembo a bandiera 39 Lembo di Tranquilli-Leali 39 Lembi di Kutler 41 Lembo di Hueston 42 Lembo di Venkataswami 43 Lembo di Evans 45 Lembi di Oberlin ed Alnot 46 Lembo adipofasciale turn-over di Lai 47 Lembo di Del Bene 48 Lembo di Littler 52 Lembo cervo volante 55 Lembo Cross Finger 57 Lembo reverse Cross Finger 60 Lembi dorsocommissurali ed intermetacarpali 62 Lembo laterale del braccio 64 Lembo antibrachiale radiale 67 Lembo cubito dorsale 72 Lembo interosseo posteriore 75 5 – Lembi a distanza (N. Felici e C. Cannatà) 79 Lembo inguinale 79 Lembo anterolaterale di coscia 81 Parte terza – Lesioni ossee 85 6 – Scafoide ed ossa carpali (G. Delaria e M. Falaschi) 87 Esame clinico 91 Fratture di scafoide 92 Pseudoartrosi di scafoide 97 Malattia di Kienböck 100 Fratture delle ossa carpali 104 Instabilità carpale 104 7 – Metacarpi e falangi (M.F. Tripodi) 117 Fratture del 1° metacarpo 119 Fratture degli ultimi quattro metacarpi 124 Fratture della falange prossimale 128 Fratture della falange intermedia 131 Fratture della falange distale 134 Parte quarta – Lesioni tendinee 137 8 – Tendini estensori (A. Peri Di Caprio) 139 Anatomia e biomeccanica 139 Classificazione delle lesioni 139 Lesioni della zona 1 140 Lesioni della zona 3 141 Tendesi prima versione 146 9 – Tendini flessori (R. Cavallazzi) 147 Premesse 147 Accorgimenti 149 Tempistica p. 150 Riparazione tendinea 150 Zone della mano 151 Tipo di trattamento 151 Tenorrafia primaria o termino-terminale 151 Trattamento delle lesioni tendinee nelle varie zone della mano 152 Procedure secondarie (innesto tendineo) 154 Procedure secondarie (ricostruzione del canale digitale) 157 Procedure secondarie: tenolisi 160 Procedure secondarie: tenodesi/artrodesi 160 Risultati 161 Conclusioni 162 Parte quinta – Lesioni nervose 163 10 – Plesso brachiale nell’adulto ed ostetrico (M. Del Bene) 165 Anatomia del plesso brachiale 166 Variazioni anatomiche 167 Eziopatogenesi 168 Tipi anatomopatologici di lesione 170 Indicazioni 171 Diagnosi 172 Esame clinico 172 Diagnostica strumentale 176 Intervento chirurgico 177 Anatomia patologica e tipi di riparazione 179 Priorità riparative 181 Trattamento post operatorio 187 Valutazione dei risultati 188 Conclusioni 189 11 – Lesioni del sistema nervoso periferico (E. Saporiti) 191 Le fibre nervose 192 Endonevrio 192 Epinevrio 192 Perinevrio 193 Classificazione delle lesioni nervose 193 La rigenerazione nervosa 195 Riparazione nervosa 197 Trattamento post-operatorio 205 Diagnosi 205 Criteri valutativi 205 Fattori influenzanti i risultati delle lesioni nervose 206 Lesioni del nervo ulnare 206 Lesioni del nervo mediano 217 Lesioni del nervo radiale 221 Parte sesta – Lesioni complesse 227 12 – Reimpianti di arto (M. Petrolati e F. Amadei) 229 Indicazioni 230 Tecnica chirurgica 231 Conclusioni 234 13 – Microchirurgia in urgenza (M. Del Bene e P. L. Raimondi) 241 Riferimenti bibliografici 249 Indice analitico
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