Descrizione
Che la musica abbia funzione terapeutica, non è scoperta recente. E’ scoperta, da sempre, dell’intuizione profonda dell’uomo e della sua storia. Qual è il meccanismo scientifico che porta il cervello, sottoposto a sollecitazione musicale, a tali sconvolgimenti? Scoprire ciò non è compito dell’artista, del musicista. E’ compito dello scienziato. Ma è certo che, per comprendere profondamente il ruolo della musica nel divenire delle condizioni cliniche, egli deve spogliarsi del freddo determinismo positivista, in modo da coniugare il metodo Galileiano con le due anime che popolavano e popolano il mondo fantastico di Robert Schumann: Florestano ed Eusebio. Il trait d’union tra queste ”rigide” metodologie non può che essere la linfa poetica dell’animo umano. Quella stessa linfa che deve guidare le emozioni del musicista, e il medico nella sua professione. E’ una sfida, per lo scienziato e per il musicista.
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