Descrizione
La riflessione sulla professione infermieristica che ha caratterizzato questi ultimi anni, ha definitivamente affermato che l’assistenza infermieristica possiede una dimensione fortemente intellettuale; essa si basa su un corpo disciplinare proprio, sull’autonomia, sulla responsabilità, sulla capacità di accettare la situazione di complessità correlata alla fragilità dell’uomo in malattia e sulla discrezionalità dell’agire. In tale ottica, la formazione universitaria dell’infermiere deve fornire agli studenti modelli di lettura e di intervento che siano in grado di assicurare completezza nella valutazione dei bisogni e specificità professionale nelle risposte da fornire alla persona assistita. Il testo, composto da tre parti, si pone l’obiettivo di offrire un’occasione per definire e concretizzare, all’interno dei curricula formativi universitari, il significato degli insegnamenti di Infermieristica generale e Metodologia dell’assistenza, quali contributi fondamentali per sviluppare un’identità professionale fondata sul care e orientata alla presa in carico, in coerenza con le evidenze scientifiche. La prima parte del volume intende aprire orizzonti di possibilità su una pratica clinica intesa come il risultato dell’esercizio di una razionalità che, proprio dal confronto continuo con il significato della salute da un punto di vista qualitativo, è orientata alla ricerca di strumenti cognitivi più adatti a rispondere al suo mandato verso il paziente, utilizzando la teoria come guida al pensiero critico e ai processi decisionali. A partire dalle dinamiche di contesto che segnano ed orientano la cultura della cura, si pone in evidenza lo sviluppo dell’infermieristica come disciplina accademica sino a definirne la dimensione “pratica”. Il percorso di approfondimento, oltre a fornire un quadro di sintesi su alcune teorie e modelli concettuali principali, è caratterizzato dalla consapevolezza che è la teoria che consente al professionista di concentrare l’attenzione sul paziente. È sempre la teoria che consente una raccolta dati completa, un’analisi critica dei dati raccolti per la formulazione di diagnosi che non si costruiscono prima, al di sopra e a prescindere dalla persona, ma che risultano dall’integrazione delle conoscenze derivanti dalle discipline scientifiche con il sapere della cura; cura che porta con sé condizioni di problematicità, incompiutezza e singolarità. L’ultimo capitolo rappresenta il “cuore” non ancora pulsante di questa prima parte del testo che, proponendo i contenuti di significato relativamente al metodo della disciplina infermieristica, attende, però, di essere reso vitale dalla coniugazione con la pratica assistenziale, cosa che si realizza proprio nella seconda parte del testo. In particolare, in questa seconda parte, viene illustrata la progettazione assistenziale dal punto di vista operativo, cioè attraverso un approccio che l’infermiere mette in atto quando assiste il paziente. Per declinare questo aspetto si è deciso di applicare la parte teorica della progettazione assistenziale a casi didattici, allo scopo di favorire l’apprendimento e la relativa applicabilità ai contesti di cura; in particolare in riferimento a: • individuazione di diagnosi infermieristiche pre-strutturate (e problemi collaborativi) che consentono di definire in modo specifico gli ambiti di competenza; • definizione di obiettivi che orientano l’assistenza e consentono di valutarne l’esito; • attuazione di interventi supportati da dati di evidenza. La stesura dei piani assistenziali proposti si avvale della tassonomia NANDA-NIC-NOC; tale scelta deriva dall’orientamento dello staff tutoriale del Corso di Laurea in Infermieristica di Reggio Emilia che, attraverso una valutazione dei modelli e delle modalità di progettazione assistenziale, ha deciso di utilizzare un linguaggio specifico e internazionale. Sulla base di questo lavoro sono stati strutturati degli strumenti didattici specifici; il principale, la scheda di applicazione del processo di assistenza, è presentato e utilizzato, con un caso didattico completo, nella terza parte del testo in cui lo studente può confrontarsi con la globalità della persona e con la complessità della presa in carico.
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