Descrizione
La considerazione che la malattia mentale non sia un punto di partenza, ma un punto di arrivo, è il filo conduttore di questo trattato e spiega l’assenza di capitoli specifici sulle malattie mentali e la presenza, invece, di capitoli che mettono in luce il complesso rapporto esistente tra neuroscienze e psichiatria. Il percorso che porta, nell’ultima parte, a illustrare l’interazione tra genetica e psichiatria e i molteplici meccanismi che possono determinare fenomeni di plasticità e metaplasticità sinaptica e neuronale, passa attraverso l’esplorazione del cervello con l’utilizzo del neuroimaging, lo studio della neuroendocrinologia, dei ritmi biologici e delle tecniche neurofisiologiche. L’obiettivo delle neuroscienze, intese come studio del funzionamento del cervello dal livello molecolare a quello sociale, è quello di riuscire a integrare il proprio corpo di paradigmi senza perdere nulla della comprensione del comportamento e dell’analisi psicopatologica dei suoi disturbi. In questo volume gli Autori spiegano alcuni dei possibili percorsi verso tale direzione e come lo studio delle neuroscienze possa illuminare le vie che portano ai disturbi mentali, passando dalla cognitività alle emozioni e alla coscienza, dall’esplorazione del cervello ai geni e ai farmaci che con il cervello entrano in contatto. Per poter comprendere come gli stili affettivi, lo sviluppo cognitivo, le percezioni e l’apprendimento possano essere “patologici” è necessaria un’attenta analisi della loro variabilità interindividuale e in questo testo sono forniti al lettore modelli e paradigmi lungo i quali le neuroscienze ricollocano i dati che emergono dai differenti ambiti disciplinari.
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