Descrizione
L’autore Andrew Parker è nato in Inghilterra nel 1967. Si è laureato in biologia marina alla Macquarie University di Sidney. Nel 1999 ha ottenuto un incarico di ricerca dalla Royal Society presso il Dipartimento di Zoologia della Oxford University. È titolare di una borsa di ricerca Ernest Cook presso il Somerville College di Oxford, e ricercatore associato del Museo Australiano di Sidney. Ha pubblicato numerosi lavori scientifici su argomenti che vanno dall’ottica in natura alla biomimetica e all’evoluzione. L’opera 544 milioni di anni fa, la vita sulla Terra scorreva lentamente nelle acque degli oceani. Gli unici animali pluricellulari erano vermi marini e altri invertebrati a corpo molle, come le spugne e le meduse. Poi, nel corso dei successivi cinque milioni di anni, il processo evolutivo si mise in moto. In questo breve lasso di tempo – un batter d’occhio in termini geologici – i diversi tipi di animali, o phyla, passarono da tre a trentotto, lo stesso numero di oggi. Improvvisamente comparve una grande varietà di invertebrati con forme complesse, con gusci e tegumenti rigidi e con arti prensili: trilobiti, grossi granchi, animali simili ad aragoste e molti altri organismi attivi e in grado di muoversi velocemente. Il come e il quando di quest’evento straordinario, detto “esplosione cambriana” e descritto da Stephen Jay Gould in La vita meravigliosa, è noto da tempo. Quello che finora era solo una congettura è il perché. La spiegazione di Andrew Parker è che durante questo periodo si sia evoluto l’occhio: ciò avrebbe portato all’inizio della predazione attiva e alla comparsa di zampe articolate, per afferrare la preda, e di gusci duri e resistenti, per difendersi dai predatori.
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