Descrizione
Le continue evoluzioni tecnologiche consentono oggi svariate applicazioni all’indagine ecografica, quali il color e power doppler, l’indagine elastosonografica, l’impiego di mezzi di contrasto, e nello specifico caso la potenzialità di ricostruire con volume in 3D e 4D in tempo reale le immagini. Detta tecnologia risulta ancora di discreta difficoltà nell’uso ordinario, in funzione di una notevole esperienza sia anatomo-clinica che biomeccanica da parte dell’operatore, e in relazione in particolare alla complessità di immagini da ricostruire ed eventualmente riconoscere. L’impiego di detta metodica non deve essere routinario, e risulta di estrema utilità in determinate patologie e in precisi distretti quali in particolare la mano, il polso ed il piede. Laddove l’indagine di risonanza magnetica consente una valutazione completa e definita del quadro patologico, riteniamo che l’impiego dell’esame ecografico 3D -4D risulti squisitamente un eventuale esercizio per affinare le potenzialità dell’operatore su detta metodica. La ricostruzione volumetrica risulta elettiva nei casi in cui la risonanza magnetica non sia riuscita ad ottenere una esauriente risposta, come è il caso in particolare delle lesioni capsulo legamentose, tendinee e cartilaginee delle piccole articolazioni, con particolare riferimento alle dita della mano e del piede. Detta metodica inoltre consente l’impiego del 4D, che è fondamentalmente un’indagine dinamica in ricostruzione volumetrica, pertanto ulteriormente definita rispetto alla staticità della risonanza magnetica. L’ iconografia di dette immagini oggi non ha nulla da invidiare alle ricostruzioni TC tridimensionali, risultando altrettanto elegante nella presentazione sia ai fini didattici che in eventuali relazioni congressuali. C’è da auspicarsi che la continua evoluzione tecnologica consenta in un prossimo futuro un utilizzo più semplice e rapido, tale da poter essere impiegato in un uso routinario.
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