ALLERGOLOGIA PEDIATRICA – Diagnostica e Terapia

Descrizione

Studi epidemiologici effettuati anche in Italia dimostrano che il 30% della popolazione pediatrica è sensibilizzato verso uno o più allergeni. Per fortuna, ad una così elevata incidenza di sensibilizzazioni, non sempre corrisponde una malattia allergica. Da qui la sempre valida distinzione, a suo tempo sostenuta da Pepys, fra “stato atopico” e “malattia atopica”. Accanto a situazioni di atopia asintomatiche, vi è una quota di bambini che va incontro dapprima ad allergie alimentari e successivamente ad allergie inalatorie o patologie correlate cutanee (dermatite atopica, alcune orticarie) o gastro-enteriche la cui patogenesi, anche se non IgE mediata, è spesso su base immunologica. Spesso l’allergia si insinua in modo subdolo nella vita di un bambino, come nel caso di una dermatite atopica dal prurito irresistibile che altera il ritmo del sonno o una tosse arrogante o un respiro affannoso o sibilante. Altre volte può essere una rinite con il caratteristico “naso chiuso” a determinare una pessima qualità di vita. In un bambino è particolarmente importante, anche perché più frequente che nell’adulto, una allergia alimentare che, tendendo a far escludere una serie di alimenti, li rende proibiti e quindi ancor più desiderati. In casi particolari può accadere, citando Lucrezio, che “quel che per l’uno è cibo per l’altro è amaro veleno” con conseguenze anche drammatiche come nel caso dello shock anafilattico.