Descrizione
PREFAZIONE L’idea di concentrare l’attenzione sull’arto superiore nell’ambito della patologia perinatale non è nata casualmente, ma dall’osservazione sporadica e culturalmente stimolante dell’esistenza di una traumatologia prenatale cui ha fatto seguito la presa di coscienza della scarsa informazione che i vari operatori esperti del settore ma!fòrmativo hanno delle conoscenze reciproche. Sicuramente non esistono neppure studi di outcome per pazienti che, sopravvissuti nei reparti di riabilitazione neonatale, sono successivamente passati alle cure del neonatologo e, a seguire, del cardiochirurgo, chirurgo pediatrico e neurochirurgo quando necessario. Non era né è ancora chiaro se le tradizionali e moderne possibilità di trattamento specialistico fossero e siano tffèttivamente note alla maggior parte degli operatori del settore dal momento che la comunicazione interdisciplinare non è ancora uno strumento strutturalmente codificato. È nato dal chirurgo il desiderio, per meglio comprendere, di dialogare, a partire dalle società scientifiche di appartenenza, col settore grande della neonatologia, pediatria e delle varie branche specialistiche. D’altro canto, decollata la proposta, è stato immediato il riscontro di un’esigenza analoga da parte del mondo pediatrico. Una pediatria moderna dovrebbe injàtti sempre più con.frontarsi con malattie croniche do complesse che richiedono un approccio multidisciplinare in cui il pediatra/neonatologo possa disporre dell’aiuto, a livello diagnostico, terapeutico e di jòllow-up dei pazienti, di un team di specialisti che siano abituati al lavoro di gruppo e a travasare le proprie competenze e profissionalità in un comune e condiviso schema di azione. La patologia perinatale dell’arto superiore ne è un esempio perché richiede, come dimostrato dai vari capitoli di questo libro, redatti da persone di grande esperienza in vari settori dello scibile medico, di conoscenze in campo genetico, radiologico, cardiologico, chirurgico generale, cardiochirurgico, neurochirurgico, riabilitativo, ortopedico, medico legale ecc. Tutte queste profissionalità devono essere coordinate e razionalizzate in uno schema operativo che contempli tempi e modi dei vari interventi terapeutici, percorsi di flllow- up e supporto psicologico al paziente e alla sua jàmiglia che devono a.fJrontare nel corso, a volte anche di anni, un percorso medico che ha come unica finalità quella di portare il singolo individuo alla migliore autonomia jùnzionale e quindi ad una migliore qualità di vita. Ci auguriamo che questa opera possa da un lato contribuire al miglioramento delle conoscenze di un settore di patologia che anche se non molto .frequente può essere spesso invalidante e dall’altro possa costituire un esempio di stretta collaborazione tra specialisti di diverse branche mediche, uniti dalla consapevolezza della necessità di un intervento coordinato e rispettoso delle varie competenze comunque spese nell’interesse globale del paziente.
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