Descrizione
L’invito rivoltomi dagli A.A. ad esprimere un giudizio sul loro trattato di parodontologia nel soggetto anziano ha suscitato in me non poche iniziali perplessità e riluttanze motivate dalla difficoltà ad affrontare una disciplina in una fase di vivace crescita, non semplice nella sua collocazione nel contesto socio-sanitario, loritana dalle mie competenze di clinico neurogeriatra. La competenza e la professionalità degli A.A. mi hanno convinto ad esaminare il testo con atteggiamento critico, ma senza la iniziale diffidenza che – tra l’altro – veniva stemperandosi col procedere della lettura la quale in modo accattivante, ha finito col destare in me un interesse ed una curiosità via via crescenti nei riguardi della disciplina parodontostomatologica. Anche se scritto da diverse mani, il trattato si presenta con un’apprezzabile omogeneità di stile e con una ben proporzionata distribuzione delle informazioni. Lo scopo e la struttura del libro vengono ben esplicitate nel I capitolo; alla fine di ogni capitolo vi è un aggiornato richiamo bibliografico assai utile per chi voglia ulteriormente documentarsi sulla materia. Dopo aver letto il testo, credo aver acquisito sufficienti elementi per esprimere alcune considerazioni sull’opera, vista nella sua globalità. La prima riguarda il crescente interesse per la materia, suscitato anche dalla facile e scorrevole lettura; portano a questo rilievo la semplicità nell’illustrare i vari argomenti che sono trattati secondo una impostazione pragmatica (che richiama lo stile della trattazione anglosassone). La seconda consiste nel frequente ricorso al metodo clinico per risolvere il problema diagnostico e terapeutico posto dai singoli casi. Gli esami strumentali e di laboratorio attinenti alla materia vengono brevemente illustrati, con riferimento ad un loro razionale utilizzo. Una terza considerazione è quella relativa alla gestione del paziente geriatrico, argomento che costituisce il nucleo principale del trattato e che viene esaminato, a partire dal sesto capitolo, nei suoi aspetti epidemiologici, gestionali, diagnostico-terapeutici e riabilitativi. In conclusione, ritengo che gli A.A. abbiano pienamente raggiunto lo scopo che si erano prefisso, offrendo al lettore un testo sintetico ma al tempo stesso esaustivo, scorrevole nella lettura, ricco di personali esperienze e di riferimenti bibliografici, e che ha tutte le premesse per rivolgersi ad una ampia popolazione e per costituire un utile punto di riferimento per i cultori dell’area parodontologico-geriatrica. Prof. Lodovico Frattola
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