La vita in salita – Manuale atlante di preparazione atletica per il ciclismo

45,00 

Autori: G. Anderlini, M. Bonarrigo, G, Camorani
Titolo: La Via in salita. Manuale atlante di preparazione atletica per il ciclismo
Casa Editrice: Edizioni Martina Bologna
Anno di edizione: 2003
Rilegatura: Cartonato (copertina rigida)
Pag. 220 – 344 illustrazioni a colori
parola chiave: ciclismo

Disponibile

COD: ma157 Categoria: Tag:

Descrizione

Aprite l’atlante geografico, prendete un righello millimetrato e verificate di persona: nessun luogo abitato d’Italia dista più di 50 chilometri da una salita. O meglio, ne esistono due o tre, ma ci si arriva solo mettendo le ruote a mollo in laguna. Tutto il resto della nostra Penisola è compreso nei 50 chilometri. Anzi, di solito è molto più vicino. E quindi, con un minimo di allenamento, ogni ciclista è in grado di raggiungere la sua salita pedalando, di scalarla e poi di tornare a casa a raccontare l’impresa. Ecco perché «La Vita in Salita» non è un libro dedicato ai soli scalatori ma a tutti i ciclisti: chi va in bici in Italia può evitare le salite solo girandoci attorno. Questo libro è stato concepito pensando a tutte le persone che dedicano parte del loro tempo libero alla bicicletta e che quando pedalano si fanno delle domande. Questo libro è stato scritto per chi si allena con serietà e continuità, considera lo sport come parte importante della sua vita ed è incline a fare dei sacrifici per ottenere dei risultati. Un risultato è la realizzazione di un progetto di lavoro, nato nei mesi invernali, portato avanti con costanza in primavera e compiuto in estate. Un risultato è, indifferentemente, scalare una montagna senza mettere i piedi a terra, scalare la stessa montagna entro un determinato tempo o vincere la cronoscalata che si corre su quella montagna. Tre progetti realizzati che hanno lo stesso identico valore. L’idea portante è che lo sport a livello amatoriale, quando è praticato con serietà, non può essere solo tabelle e chilometri, ma deve inserirsi in un contesto più ampio, che comprende la vita di relazione, la famiglia, il lavoro, il proprio arricchimento personale. Deve migliorare la qualità della vita e non diventare ulteriore fonte di stress. Deve tenerci alla larga dagli infortuni e non attirarli. Deve essere fatica, a volte tanta fatica, competizione e tensione agonistica, ma anche divertimento, spensieratezza, relax. E deve aiutarci a migliorare il nostro modo di alimentarci, di riposare, di stare bene: può farlo perché come soggetti attivi siamo più sensibili rispetto a queste tematiche. É persino ovvio constatare come lo stato di sofferenza e il disorientamento dell’uomo nella moderna società civile, si ripercuotano anche nell’universo dello sport. La sconfinata fiducia nella chimica farmaceutica ha prodotto un condizionamento per cui tutti si sono convinti che esista un farmaco per ogni problema, tanto che è stato coniato un termine su misura: «società farmacodipendente» o «società farmacocentrica». Questo stato di cose è deleterio perché produce dipendenze psicofisiche che indeboliscono le potenzialità della mente umana e creano le premesse per malattie nella mente e nel corpo. Il degrado culturale dell’uomo moderno interessa tutte le attività. E’ andata imponendosi negli ultimi anni una specie di sottocultura sportiva che esalta alcuni aspetti deteriori della natura umana: ecco quindi il «campionismo» che esalta la vittoria come unico fine della pratica sportiva, non importa con quali mezzi venga conseguita. Mentre non viene adeguatamente considerato l’«agonismo», cioè la disciplina sportiva che ricerca la massima espressione delle qualità psico-fisiche dell’individuo attraverso un paziente ed intelligente lavoro di costruzione. Questo stato di cose ha generato in tutti, sportivi e non, la convinzione che, così come accade nella società civile, anche nello sport non si possa fare a meno dei farmaci. Noi ci siamo posti un obiettivo ambizioso e modesto allo stesso tempo. Ambizioso perché siamo convinti che la divulgazione ed il dibattito sull’universo della fisiologia rappresenti un contributo alla crescita culturale sportiva rinnegando il campionismo e le scorciatoie chimiche e ricercando una sana espressione agonistica. Modesto perché, consapevoli delle difficoltà e della complessità della materia, ci siamo limitati ad individuare ed esaminare i fattori basilari necessari per conseguire un rendimento atletico ottimale e per coltivare la longevità sportiva. Abbiamo fatto il punto sugli aspetti fondamentali della preparazione atletica del ciclista cercando di divulgare con semplicità le conoscenze sulla fisiologia dell’atleta che la ricerca scientifica ci mette a disposizione. Il tutto essendo ben consapevoli che esiste comunque un corredo di sensazioni ed un bagaglio di esperienze personali che nessun manuale potrà mai sostituire. Solo con un approccio del genere si potrà puntare anche a fare agonismo ad alto livello, senza essere preda del fanatismo, come succede spesso in ambiente amatoriale. Si potrà puntare, insomma, a un equilibrio ideale tra attività sportiva e vita. Il raggiungimento di questo equilibrio è lo scopo del libro. Per aiutarvi a farlo abbiamo usato alcuni metodi convenzionali, classici. Altri molto meno. A voi il compito di esprimere un giudizio.

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