Descrizione
Con piacere presento ai lettori questa monografia sull’uso della Tomografia Volumetrica che oggi, riteniamo, abbia di fatto superato la radiologia tradizionale. L’esperienza acquisita dagli Autori presso l’Università di Ferrara nella manipolazione e nell’archiviazione delle immagini è all’origine di questa fatica, ma soprattutto lo è nella loro disponibilità di mettere a disposizione di tutti l’esperienza acquisita nella routine quotidiana nel dipartimento di Ortodonzia di Ferrara. La scelta infatti di utilizzare la Tomografia Volumetrica di routine nei nostri reparti di ortodonzia, coadiuvata da numerosi studi che la indicano quale strumento diagnostico d’elezione in tutti i casi di diagnostica per immagini, ci consente oggi, nel nostro dipartimento, di avere a disposizione uno strumento ideale per passare dalla visualizzazione 2D a quella 3D e quindi a poter meglio e con più certezza porre la diagnosi ortodontica. Oggi, infatti, attraverso il rendering tridimensionale, è possibile ricostruire la proiezione prospettica del cranio con risultati molto simili a quelli percepiti dall’occhio umano nel guardare una fotografia, ma con il vantaggio che possiamo scegliere il punto d’osservazione e quindi esaminare e misurare le strutture interne del cranio e la posizione dei denti. Gli studi eseguiti presso la nostra Scuola di Specializzazione, con le tomografie volumetriche digitali su centinaia di pazienti, hanno chiarito quali siano i limiti individuali di movimento dei denti in funzione dei propri spessori ossei e corticali. Siamo così passati, negli ultimi anni, da una diagnosi generica basata su parametri cefalometrici ad una diagnosi individuale, che associata alle caratteristiche muscolari e funzionali dell`individuo, riducono gli errori diagnostici e ci danno più possibilità di ottenere la stabilità del risultato ottenuto. Antonio Gracco, Luca Lombardo e Maria Paola Guarneri, attenti ricercatori presso l’Università di Ferrara, hanno reso ciò fruibile a tutti attraverso un testo facilmente consultabile, utile quindi per gli studenti delle Scuole di Specializzazione in Ortodonzia, per i liberi professionisti ed anche per i radiologi che hanno poca esperienza nell’ambito delle necessità dell’ortodonzia. Oggi, grazie al loro lavoro la diagnostica per immagini è accessibile a coloro che studiano o esercitano la nostra disciplina e spero che entro pochi anni tutta l’ortodonzia italiana possa utilizzare la Tomografia volumetrica di routine così che la diagnosi in ortodonzia sia sempre più precisa e priva di errori. Prof. Giuseppe Siciliani
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