Descrizione
Il Dottor Vanni ha dedicato la carriera a ricercare l’influenza della postura nello sviluppo dell’apparato cranio-facciale. Il suo contributo è unico. I suoi metodi di orientamento e registrazione si dimostrano un opera singolare. Il funzionalismo risale all’inizio dell’ortodonzia. Una caratteristica funzionale o abitudine era stata cercata come fattore eziologico per ogni condizione di malocclusione. Se la causa era funzionale allora una connessione della funzione si pensava fosse la cura. I metodi di trattamento consistevano nel “bite-jumping” riposizionamento e trazioni extraorali maggiormente mirati alla relazione mandibolare. Dalla terza decade del 1900 si manifestò un diverso modo di pensare. D’Arcy W Thompson considerò l’orientamento delle coordinate cartesiane. L’orientamento del Piano di Francoforte caratterizzò l’analisi gnatostatica che venne poi proposta dal Dott. Paul Simon. Le comparazioni cefalometriche dei bambini mediante radiografie seriali messe a punto dal Dott. H. Broadbent, rilevarono un ordine stabilito nella crescita facciale. Il Dott. A. Brodie continuò le analisi longitudinali sugli stessi soggetti e le sue scoperte portarono ad una costanza degli schemi di crescita. Era ovvio che questa idea era basata sul risalto dei caratteri gnomonici della calvaria della capsula nasale, ma non era così drammatico quando misurato per la mandibola e l’altezza facciale inferiore… Inoltre delle scoperte hanno portato a credere che le tecniche impiegate per la correzione ortodontica avevano poco effetto sulle strutture scheletriche basali. Le suddette scoperte contribuirono a cambiare le diagnosi in favore di fattori genetici. La matrice era ereditata. Gli schemi muscolari e fenomeni funzionali facevano parte dell’eredità. La malocclusione veniva, perciò, ereditata. Questo spostò l’interesse lontano da tentativi di analizzare il corpo intero. La limitazione dominava la professione ortodontica. Non andava però tutto bene. Era chiaro che la catena cinetica, o un sistema di catene cinetiche, circondavano la testa come proposto da Brodie. L’ambiente funzionale viene investigato. Schemi di respirazione, di deglutizione e movimento mandibolare furono investigati con l’elettromiografia e con la cine-radiografia. Deformazioni congenite e displasie, nelle sindromi, richiedevano risposte. La chirurgia era sempre più usata per tentare di stabilire meglio le proporzioni tra le parti. La sindrome della faccia lunga e dell’open bite scheletrico furono proposte e i clinici si rivolsero alla chirurgia per risolverle. Da questo concetto limitato alcuni investigatori nella crescita riconobbero la saggezza della correzione. Mentre la più rapida crescita e lo sviluppo ebbero luogo. Il paziente giovanile diventò la mira. Lo scopo era rivolto alla correzione di strutture e alla creazione di opportunità per normalizzare la funzione. I risultati rilevarono che pazienti da ostruzione delle vie respiratorie cambiarono anche la postura del capo. La relazione della lingua all’arco mascellare era ottenuta dalla rotazione posturale a livello cervicale. Queste scoperte dettagliate aprirono la porta alla riconsiderazione del limitato concetto genetico. Da questi presupposti gli autori hanno svolto le loro ricerche. È un altro passo nella lunga serie di eventi nel progresso ortodontico
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