Descrizione
+ 1 grande classic0 in omaggio: st225 – La riabilitazione orale con protesi su impianti, Jimenez-Lopez. Euro 186 L’indagine radiografica in ambito odontostomatologico rappresenta un ausilio indispensabile affinché l’operatore possa formulare una diagnosi di presunzione posata su basi oggettivabili. La complessità del sistema anatomico maxillo-facciale impone il ricorso a differenti tecniche di indagine che vanno dalle semplici radiografie endorali alle più sofisticate tecniche computerizzate. La programmazione di interventi chirurgici, non solo di: necessità ma anche di elezione, richiede la massima precisione nell’individuare le strutture morfologicamente più complesse ed i rapporti esistenti, nelle variabili anatomiche individuali, tra le strutture orali e quelle limitrofe. La conoscenza delle tecniche da parte dell’odontoiatra consente non solo una più corretta lettura dei radiogrammi, ma permette soprattutto l’instaurarsi di un rapporto proficuo di collaborazione con la figura del radiologo. La complessità della zona anatomica richiede, spesso, di dover ricorrere all’aiuto dei colleghi radiologi per l’esecuzione di indagini radiografiche complesse e specialistiche. Al radiologo viene richiesta una specifica preparazione perché possa rispondere con la massima competenza alle richieste degli odontostomatologi. Nell’ambito di questa collaborazione spetta all’odontoiatra il redigere una richiesta dettagliata e motivata affinché il radiologo possa adeguatamente scegliere le tecniche e le proiezioni a suo parere più adatte al singolo caso. L’evidenziazione di una zona interessata da una sospetta patologia o la determinazione di parametri di valutazione pre-operatoria, comportano la risoluzione di differenti problemi clinico-chirurgici che troveranno soluzione soprattutto nella collaborazione delle due figure professionali competenti coinvolte. Sia l’odontoiatra sia il radiologo saranno inoltre responsabili delle misure di radioprotezione intese a ridurre i rischi dall’esposizione a radiazioni ionizanti e tale obiettivo potrà essere raggiunto anche mediante la scelta della tecnica più appropriata sotto il profilo del rapporto rischi/benefici. All’odontostomatologo spetta inoltre la conduzione di una visita clinica esauriente che permetta la formulazione di quesiti precisi e selettivi, supportati da una diagnosi di presunzione che si basi anche sulla visita accurata e sull’impiego di metodiche diagnostiche ausiliarie. Nonostante gli enormi progressi ottenuti dalla diagnostica per immagini, gli operatori del settore odontoiatrico devono tenere presente i limiti legati alla specificità del distretto anatomico interessato. Valga ad esempio la difficoltà di ottenere dati sulla mineralizzazione delle ossa mascellari mediante MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) a causa di difficoltà di tipo tecnico-strumentale, così come le limitazioni della Risonanza Magnetica per ora utile solo nella valutazione anatomica dell’articolazione temporo-mandibolare e nello studio dei tessuti molli maxillo-facciali particolarmente ricchi di acqua in confronto ai tessuti ossei mineralizzati. Le prospettive più interessanti sembrano oggi essere offerte dall’integrazione tra sistemi radiografici e software specifici in grado di elaborare le immagini ottenendo ricostruzioni multiplanari e consentendo la realizzazione di modelli digitalizzati tridimensionali sia su pellicole radiosensibili realizzati in materiali resinosi, utili soprattutto a scopo didattico e dimostrativo. Sempre maggior diffusione hanno inoltre i software dedicati che permettono un planning chirurgico preciso e la costruzione di dime di precisione che aiutano il chirurgo durante la fase operatoria. Il presente testo si pone lo scopo di esaminare tutte le tecniche radiografiche utilizzate in odontoiatria. Queste verranno presentate con l’ausilio di un’iconografia con ampie didascalie esplicative.
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