Descrizione
L’esigenza di richiedere esami di laboratorio, la loro tipologia e numerosità nascono nella mente del medico di fronte ad uno specifico paziente, o possono essere formalizzate in profili e protocolli sulla base dell’esperienza clinica e di monitoraggio. L’informazione che deriva dai risultati degli esami deve ritornare al medico debitamente completata da tutti gli elementi che possono aiutarlo ad interpretare ed utilizzare i dati stessi a fini decisionali diagnostici, terapeutici. Fra richiesta e refertazione, quindi, esistono varie tappe, tutte ugualmente importanti e critiche per generare la qualità totale dell’esame che non può prescindere, ma anzi inizia con la corretta richiesta degli esami. Ad essa si è poi aggiunta, in questi ultimi tempi, la ricerca di appropriatezza. A conferma di quanto esposto è divenuto ancor più evidente che il cosiddetto «errore di laboratorio» nasce e trova motivazione, oggi, nelle fasi pre- e post-analitiche, più che nel processo strettamente analitico. Se ciò dimostra l’enorme progresso della qualità analitica, rivela anche quanto il rapporto fra clinica e laboratorio possa progredire: appropriatezza delle richieste, indicazioni sulla preparazione del paziente, definizione di intervalli di riferimento e livelli decisionali, attivazione di referti interpretativi sono obiettivi di tutti i giorni nell’attività del laboratorio. La Guida conserva i pregi delle precedenti edizioni ed in particolare la natura collaborativa ed interdisciplinare dei contributi, l’impostazione originale che raccomanda gli esami da richiedere partendo dal sintomo o dai segni clinici. Tuttavia, in considerazione degli enormi progressi della medicina, e della medicina di laboratorio in particolare, è stata totalmente riscritta ed aggiornata per mantenere e migliorare la sua validità.
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