La prescrizione dei farmaci – Manuale per il medico pratico

58,00 

CD-Rom Appendice legislativa
dimensioni 17 x 24
figure in mezzatinta 48
pagine 358
schemi 34
tabelle 79
Editore: C.G. Edizioni Medico Scientifiche
farmaci

Esaurito

COD: cg032 Categoria: Tag:

Descrizione

Questo libro è scritto “per il medico pratico” da due medici “pratici”. Esso nasce, a mio avviso, da ciò che gli autori hanno cercato di attuare nella loro pluridecennale attività “di medici di famiglia” e che può essere riassunto da quanto loro stessi scrivono: “Il medico per scegliere razionalmente il trattamento da proporre ai suoi pazienti non può oggi prescindere dalla valutazione critica dell’esito dei vari trattamenti attuati in precedenza in pazienti con le stesse caratteristiche nei trial clinici disponibili”, “La generalizzazione al singolo paziente, anche se corretta ed utile, rassomiglia più ad una speculazione che ad una deduzione, ma è esattamente questa speculazione che il clinico è chiamato a fare per decidere se applicare i risultati di un trial clinico randomizzato al suo singolo paziente”. Gli autori ci spiegano che per mettere in pratica quanto sopra, al cospetto della sofferenza del paziente e delle sue esigenze, è necessario innanzi tutto avere la grande modestia di vivere “la terapia medica come scienza tecnologica e come storia”, coscienti che ogni trattamento medico anche consolidato è una nuova sperimentazione. Per vivere in tal modo la terapia medica è necessario studiare, riflettere, sapere. È indispensabile imparare a leggere un articolo scientifico sull’efficacia di un trattamento e lasciarsi affascinare da complicati aspetti di farmacocinetica e di farmacodinamica. È necessario destreggiarsi tra la pratica quotidiana, con i suoi problemi di relazione con il paziente (autonomia del paziente) e la sperimentazione clinica con i suoi problemi metodologici e le difficoltà interpretative. È importante conoscere come affrontare la valutazione potenziale del beneficio (scelta degli outcomes) e del rischio (farmacovigilanza) di un trattamento nel singolo paziente e come confrontarne il risultato con ciò che è stato osservato da altri. E tutto ciò, spiegano gli autori con dovizia di esempi, deve essere affrontato criticamente, sapendo che l’evoluzione della scienza e delle conoscenze non ci renderà mai sicuri, ma sempre bisognosi di ulteriori studi personali. Ma come emerge chiaramente dalla sofferta (e percepibile) esperienza degli autori, c’è “qualcosa in più” per il medico di famiglia, che rende maggiormente problematico il suo lavoro. Questo “qualcosa in più” nasce dal fatto che il paziente è “sempre più spesso convinto che al medico di famiglia spetti la cura di eventi lievi o di media gravità”, concetto rafforzato “tra l’altro da leggi che limitano in maniera esplicita la prescrivibilità ad alcuni farmaci, ponendo ufficialmente il medico di medicina generale in condizione di palese subalternità”. Infatti, a partire dal 1993, la Commissione Unica del Farmaco ha provveduto ripetutamente a riclassificare i farmaci in differenti gruppi e ad indirizzarne l’uso attraverso numerose note. Tutto ciò ha spesso creato difficoltà di applicazione da parte del medico di medicina generale, soprattutto quando gli altri medici (ospedalieri e specialisti) le hanno ritenute di non propria pertinenza. Tutto ciò è anche ricaduto sul rapporto di fiducia paziente medico curante, requisito spesso indispensabile per il successo di una terapia. Inoltre “qualcosa in più” per il medico di famiglia scaturisce dal fatto che le ridotte risorse economiche per la salute lo hanno reso protagonista principale (e talvolta solitario) del contenimento delle spese e quindi facilmente oggetto di attenzioni (sulla spesa) da parte del sistema. C’è infine “qualcosa in più” per il medico di famiglia, che scaturisce dall’affermarsi oggi, al di fuori della sua competenza, volontà e conoscenza, di una medicina complementare (erbe medicinale, omeopatia, ecc), che lo vedrà costretto, nell’immediato futuro, a doverla studiare, conoscere e maneggiare, per mantenere il ruolo che gli spetta. Tutto quanto sopra, e molto di più, viene affrontato dagli autori. Mi auguro che questo libro venga letto dai medici di medicina generale e che venga studiato da quelli di loro che desiderano cimentarsi per la prima volta con la sperimentazione clinica dei farmaci. Ma è anche un buon libro per medici ospedalieri e specialisti ed anche per chi la sperimentazione clinica la conosce e, in un modo o nell’altro, la pratica da tempo. Presentazione di: Prof. Achille Patrizio CAPUTI Ordinario di Farmacologia, Università degli Studi di Messina Presidente del Collegio dei Professori Universitari di Farmacologia Nota Bene: Il testo è accompagnato da un CD-ROM contenente una raccolta di testi giuridici-legislativi

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “La prescrizione dei farmaci – Manuale per il medico pratico”

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *