Descrizione
Il decennio appena trascorso ha visto susseguirsi, nell’ambito della sanità, una serie di scelte che, dal punto di vista gestionale, hanno spesso generato contrasti o, nella migliore delle ipotesi, confusione ed incertezza. In particolare, i Dlgs n. 502 del 30 dicembre 1992, 517 del 7 dicembre 1993 e 229 del 19 giugno 1999 hanno profondamente modificato l’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, creando aziende ospedaliere alle quali si applicano, salvo che sia diversamente previsto, le disposizioni relative alle unità sanitarie locali: personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale, con organizzazione e funzionamento disciplinati da atto aziendale di diritto privato. In queste aziende il medico radiologo presta la sua attività con funzioni di dirigente, responsabile o meno di struttura semplice, complessa o di dipartimento; in tale veste, egli si trova a gestire quotidianamente problemi burocratici e organizzativi che spesso risultano ostici per la carenza di un’adeguata preparazione e, comunque, per l’assenza di riferimenti puntuali. Prassi consolidate vengono rese obsolete dai nuovi ordinamenti; informazioni, prima circoscritte al servizio di radiologia, divengono patrimonio aziendale e necessitano di supporti gestionali informativi; decisioni economiche, in precedenza limitate, divengono routine nella stesura del budget annuale. In mancanza di una chiara distinzione dei ruoli, il radiologo si è improvvisamente trovato ad essere, contemporaneamente, professionista ed impiegato, medico e manager, attento al malato e al budget. La confusione normativa, in alcune regioni, è stata ulteriormente accentuata dai contrasti tra il Governo centrale e quello regionale, rendendo ancor più difficile la posizione dei radiologi responsabili di struttura. Si è ritenuta cosa utile, pertanto, concentrare in un unico manuale i temi che più si riferiscono alle mutate condizioni di lavoro del radiologo. Nelle nostre intenzioni questo vademecum vuole essere un aiuto nell’affrontare difficoltà spesso giornaliere; avrà raggiunto lo scopo prefissato se consentirà un risparmio di tempo prezioso, che il radiologo potrà dedicare all’attività per cui egli è stato effettivamente addestrato: quella di medico a contatto con i problemi del malato.
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