Le competenze e la valorizzazione del patrimonio umano in sanità. Una proposta metodologica per definire le competenze dell’infe

175,00 

Franco Angeli Editore
Collana: Scienze e salute – Formazione
pp. 144, 1a edizione 2005
Codice ISBN 10: 8846457005
Codice ISBN 13: 9788846457004

Esaurito

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Descrizione

Cosa significa competenza? Come è possibile identificarla? Perché la competenza è utile per valorizzare il patrimonio umano? Questi sono i quesiti a cui l’autrice ha cercato di rispondere proponendo un’opera risultato di un approfondimento teorico e di una sperimentazione applicativa. Nella prima parte del libro si definisce il significato di competenza e le diverse metodologie per identificarla. Si delineano le competenze del manager, in generale, e dell’infermiere coordinatore in particolare, proposte da diversi autori, noti per il loro contributo sul tema, con una riflessione particolare sull’importanza delle competenze per l’organizzazione e la formazione. Nella seconda parte trova luogo la metodologia applicata in un’Azienda ospedaliera per identificare le competenze dell’infermiere con funzioni di coordinamento, nata dalla mediazione tra l’approfondimento teorico svolto e il contesto applicativo (ambito sanitario). Nell’ultima parte del libro si trovano i risultati del lavoro, cioè le competenze professionali delle figura soggetto del lavoro e come le stesse possono diventare punto di riferimento per la formazione continua. Il percorso metodologico proposto, applicato a una specifica professionalità, in un contesto e ambito definito, si ritiene possa essere utilizzato da chiunque intenda applicare un approccio basato sulle competenze nella gestione (selezione, orientamento, pianificazione e organizzazione, formazione, valutazione, progressione di carriera…) del patrimonio umano, indipendentemente dalla tipologia di figura, ambito di attività e contesto. Un dubbio che ha perseguitato l’autrice, per tutta l’esperienza descritta, è quello se l’approccio basato sulle competenze, fosse rispettoso della persona o solo un mezzo per perseguire i fini dell’organizzazione. Ha cercato di rispondere proponendo una metodologia che tenesse conto sia del contributo delle persone sia delle esigenze espresse dall’organizzazione, nella consapevolezza che la scelta di identificare le competenze significa spostare l’ottica di analisi dall’organizzazione alla persona. Credere fermamente nel “valore” della persona è stato il punto fondamentale che ha guidato la metodologia descritta, forse perché convinzione dell’autrice è che l’organizzazione non potrebbe esistere e sopravvivere se non ci fossero le persone che la compongono.

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