Descrizione
Questo lavoro di ricerca e compilazione deriva dalla sintesi di tre distinte Tesi di Master Universitario di II livello in implantologia, discusse all’Università di Pisa – Facoltà di Medicina e Chirurgia con il prof. L. Sbordone. Gli autori sono tre Dentisti, che si sono così diplomati: Master in Implantologia. Nasce quindi dall’esigenza, prima di tutto personale, ma anche di molti Colleghi, di mettere un po’ d’ordine nella cronologia degli eventi. E’ innegabile infatti che, con tutti i meriti e pregi del caso, l’avvento del rigido protocollo di Branemark ha comunque spento i riflettori sulle altre tecniche implantari. Per contro va riconosciuto alla scuola svedese il rigore scientifico con cui ha condotto ricerca e sperimentazione. Quel rigore nel metodo che è a volte mancato ai percorsi, spesso individuali e sperimentali, di molti professionisti degli inizi. L’operatore dell’implantologia, odontoiatra, produttore, divulgatore o tecnico che sia, ignaro della storia, non è nella posizione migliore per distinguere il vecchio dal nuovo. Questo ha fatto sì che validissimi studi ed intuizioni degli esordi e concetti fondamentali della meccanica dell’osteointegrazione (splinting-saldatura degli impianti, appoggio in profondità corticale, carico protesico precoce, multipla morfologica implantare, microinvasività chirurgica ecc.), sembrano essere non già patrimonio acquisito ed irrinunciabile per qualsiasi tecnica implantologica, quanto novità dell’ultima ora. Un importante ruolo di sintesi, oggi e in Italia, è svolto da alcune illuminate realtà universitari, ed anche industrial-commerciali ed editoriali, che credono e sostengono l’UNICA IMPLANTOLOGIA MULTITIPO.
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