CHIRURGIA DELLA MANO

Descrizione

Testo e Atlante Intento degli Autori è stato quello di raccogliere, in un unico testo, gli elementi di maggiore interesse del trattamento chirurgico dei temi maggiori della chirurgia della mano, in una visione che risente decisamente del rigore e dell’esperienza derivanti da un’impostazione di Scuola: quest’ultima, che fa capo a J. William Littler, rimane per gli Autori un riferimento culturale insostituibile, a fronte degli sviluppi considerevoli delle tecniche e dello strumentario chirurgico. Spaziando con misura e selettività nel vasto campo della patologia traumatica, infiammatoria e degenerativa, gli Autori si soffermano su alcuni aspetti della patologia malformativa, dando maggiore risalto alla chirurgia ricostruttiva e alle tecniche microchirurgiche, vascolari e nervose: l’opera appare, nel complesso, sufficientemente aggiornata nella misura in cui le tecniche più moderne, presentate contestualmente a quelle tradizionali ancora oggi concettualmente e tecnicamente valide, risultino comunque ampiamente sperimentate ed affidabili nei risultati. Il testo risulta di facile consultazione per la chiarezza e la puntuale descrizione dei tempi chirurgici, con dovizia di particolari che possono a volte apparire superflui e ripetitivi, ma che tradiscono in realtà il carattere eminentemente pratico dell’opera. Con lo stesso intendimento gli Autori si soffermano, metodicamente, sulle modalità e sui tempi di attuazione dei protocolli di trattamento postoperatorio, che tanta importanza rivestono nel condizionare il risultato di un intervento chirurgico, soprattutto in chirurgia della mano. In tal senso questo manuale, corredato da un’iconografia schematica, ma esaustiva e chiara, risulterà di pratica utilità sia al neofita che, per molti aspetti, al chirurgo esperto. La sua traduzione a cura dei dottori Antonio Pagliei ed Antonio Tulli, lungi dall’essere letterale, ha richiesto una paziente mediazione fra due culture per alcuni aspetti diverse, come quella statunitense e quella europea. Per quanto riguarda la nomenclatura dei muscoli i curatori della traduzione hanno rispettato la Nomica Anatomica.