Descrizione
Tale volume viene a occupare uno spazio nozionistico e culturale, che forse è stato trascurato dai cardiologi italiani per un atteggiamento psicologico che è proprio non solo dei cardiologi, ma di tutti coloro che praticano specialità mediche ad alto contenuto tecnico e a fortunata caratterizzazione risolutiva. Non è detto che questo ”distacco obbiettivo” non porti a benefici sia al medico (che viene ad essere protetto da uno scomodo coinvolgimento emotivo), che all’ammalato, che vede per così dire derubricata e demitizzata la malattia e la relativa cura, ad un fatto ”tecnico”, come tale risolvibile in termini ”meccanicistici”. Una malattia come l’AIDS pone il cardiologo nella condizione di interagire con un ammalato e una malattia potenzialmente inguaribile, anche se non certo incurabili. E’ un’intenzione carica di angosce e repulsioni inconsce, di fobie ancestrali, di significati simbolici, di implicazioni sociali e anche di complicazioni medico-legali. E’ perciò che il coinvolgimento emotivo non interessa solo ”operatori” e ”utenti” ma si estende a livello istituzionale socio-sanitario e politico, incidendo su un’utenza che è rappresentata dall’intera società. Con questo volume gli Autori hanno realizzato non solo un fine illustrativo, ma anche educativo, fornendo al lettore acquisizioni nozionistiche a volte ignorate. Tale volume rappresenta un utile ausilio alla conoscenza dei rapporti tra ”Cuore e AIDS”, ma anche come stimolo ad un ripensamento dei rapporti fra ”Cardiologi e AIDS”, simbolicamente intendendo la triste malattia come l’esemplificazione di tutte quelle situazioni morbose che ”sgradevolmente” sfuggono ad una lettura interpretativa e ad un’applicazione terapeutica monosettoriale.
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