Descrizione
Un Corso di diagnostica per imaging incentrato nei due volumi di Diagnostica per Immagini sulla costruzione del sapere attraverso una didattica “programmata” per obiettivi e orientata essenzialmente sull’indicazione agli esami radiologici e sulle necessità, logica e pertinente, dell’integrazione dell’imaging diagnostico, non poteva esimersi dal pensare a elaborare anche un sistema di autovalutazione, rispondente alla valenza “formativa” dell’opera […]. L’importanza di uno spazio autovalutativo, “personalmente” scelto dal discente, cosicché possa avere la libertà di spaziare con il pensiero, di esprimersi in maniera spontanea senza il timore autoritario del giudizio, e di concettualizzare in modo personale, anche se talora improprio e inconsueto, favorisce l’evoluzione del suo apprendimento […]. I problemi di tecnica ragionata, e i casi clinici ragionati perseguono queste finalità pedagogiche: “a partire” dalle problematiche tecniche o dal caso clinico, espresso con l’imaging, a cui il radiologo è chiamato a dare soluzione o a operare scelte adeguate, si apre un dialogo interattivo fra discente e docente, dialogo che non conduce alla soluzione del problema, suggerendo un “opportuno e collaudato algoritmo”, ma che apre un ventaglio di possibilità di scelta motivata dalle conoscenze corrispondenti sia che la risposta, data dal discente, sia corretta o errata. L’errore stesso, motivato dall’autoconsapevolezza delle conoscenze mancanti o devianti, diventa fonte importante del proprio apprendimento […]. Noi riteniamo che, con queste logiche pedagogiche, la formazione garantirà la capacità di sapersi muovere nella direzione giusta per imparare ciò che non si sa al fine di affrontare adeguatamente il problema da risolvere […]. (dalla Prefazione)
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