Descrizione
Questo libro è un travaglio d’amore, oppure potrebbe rappresentare un amore per il travaglio. Dimostra il concetto che la vita è un autoapprendimento continuo; noi impariamo dalla storia per sviluppare nuove idee e per sfuggire alle vecchie. Tutti noi possiamo imparare dal nostro passato. L’indagine storica sui maestri dell’ostetricia mostra chiaramente che la distocia delle spalle era conosciuta da molti anni e che vi erano stati numerosi tentativi di affrontare questa temibile emergenza ostetrica con lo scopo di non arrecare danno né alla madre, né al bambino. Bisogna congratularsi con gli autori per il loro approfondito studio della storia, della diagnosi, della fisiopatologia della distocia delle spalle, nonché delle manovre che sono state proposte per correggere questa grave complicanza ostetrica. Oltre a ciò gli autori hanno descritto dettagliatamente la lesività potenziale della distocia delle spalle sia per la madre, sia per il bambino. Molto opportunamente gli autori affermano che non tutti i casi di lesione del plesso brachiale vanno giudicati col principio che “ipsa res loquitur”. Nell’attuale litigiosa società è di grande importanza riconoscere ed apprezzare che la presenza di una lesione del plesso brachiale non significa automaticamente che vi è stata un’eccessiva trazione laterale da parte dell’ostetrico o della levatrice che hanno assistito il parto. Bisogna anche congratularsi con gli autori per la moderna spiegazione dei meccanismi del parto, che possono contribuire in modo decisivo alla fisiopatologia della compressione o dello stiramento del plesso brachiale, ben prima dell’applicazione del forcipe o della ventosa o prima dell’esecuzione di altre manovre da parte dell’ostetrico. Uno degli aspetti più piacevoli del libro sono le figure. Ognuna di esse rappresenta chiaramente i punti di repere scheletrici e fetali e raffigura le manovre così da evidenziare il punto di vista del cosiddetto “terzo occhio” dell’ostetrico. Ogni ostetrico possiede questo occhio mentale, che gli consente di penetrare nell’addome e nella pelvi della madre per visualizzare il feto nella sua presentazione e posizione assieme alle forze che agiscono su di esso durante il travaglio e la nascita. Quando si verifica la distocia delle spalle, nessuno meglio dell’ostetrico è in grado di valutare il blocco della spalla anteriore, di quella posteriore o di ambedue, nonché di decidere quali manovre debbano essere eseguite e poi attuate in sequenza tempestiva e progressiva allo scopo di liberare la spalla senza ledere il feto. Tuttavia, bisogna anche convincersi che il danno può già essersi verificato all’interno dell’utero e che le manovre, pur correttamente eseguite dal medico, possono aggravare una preesistente lesione del plesso brachiale. La distocia delle spalle è un’emergenza ostetrica che nella maggior parte dei casi non può essere prevista e per la quale non esiste prevenzione. Giustamente gli autori segnalano che la frequenza della distocia delle spalle aumenta con l’aumentare del peso di nascita; però, la distocia può presentarsi anche se il bambino è di peso normale e, addirittura, una lesione del plesso brachiale può comparire anche dopo taglio cesareo elettivo. La possibilità di sospettare o predire quale paziente avrà una distocia delle spalle e quale bambino avrà una lesione permanente del plesso brachiale è buona in teoria, ma inadeguata in pratica. Bisogna felicitare gli autori per la classica descrizione di questa emergenza ostetrica, fin troppo bene famigliare. Questo testo con la sua dettagliata descrizione storica, la chiara presentazione delle manovre, la completa ed aggiornata rassegna della bibliografia è destinato ad essere un utile riferimento per tutti coloro che si occupano della salute delle madri e dei bambini.
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