Descrizione
Presentazione Non sono uno sportivo nel senso stretto del termine e quindi non mi sono mai cimentato in maniera agonistica in nessuna attività sportiva, tuttavia lo sport ha esercitato su di me una forte attrazione tant’è che ne ho praticati parecchi, dal nuoto allo sci, dal golf all’equitazione, sempre da dilettante, ma con grande soddisfazione. Già da molto tempo mi sono reso conto di come lo sport rappresenti uno svago, una distrazione, una necessità, una salutare pausa nella frenetica vita quotidiana e ritengo che sia universalmente riconosciuto il beneficio, sia fisico che mentale, derivante dall’interruzione dell’attività lavorativa con un periodo di vacanza, anche breve, in cui venga inserito qualche sport. Credo che si possa affermare, senza timore di essere smentiti, che l’attività sportiva può fungere da valida alternativa all’uso di psicofarmaci e, talora, anche all’assunzione di droghe cui si possono rivolgere le persone più fragili nei periodi di maggior disagio. Proprio in seguito a queste considerazioni le autorità governative hanno deciso di incentivare l’amore per lo sport, soprattutto nel mondo giovanile. Ciò ha portato come conseguenza il fatto che alla pratica sportiva venisse affiancata un’assistenza medica, a livello diagnostico, prognostico e terapeutico, per tutti quanti desiderano accostarsi alle molteplici discipline sportive in tutta sicurezza. Anche l’Università di Roma Tor Vergata si è adeguata alla spinta culturale e sociale dei nostri tempi attivando, su mia iniziativa, la sua Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport. Come Endocrinologo ho sempre guardato allo sport con grande interesse professionale e ho sempre considerato l’attività sportiva espressione, non solo di una serie di meccanismi muscolari ma, anche e soprattutto, come una serie di complesse variazioni neuroendocrine inserite all’interno del meccanismo di adattamento allo stress. Muscolo e mente, fibre nervose e volontà, traguardi da raggiungere, vittorie e sconfitte, tutto ciò si trova inserito a pieno titolo all’interno del complesso meccanismo della Sindrome da Adattamento così come si è evoluta dalle origini sino ad oggi. Le percezioni attivano la neurochimica e la neurotrasmissione cerebrale, queste, a loro volta, determinano il rilascio o l’inibizione di neuromodulatori e neuro-ormoni i quali stimolano o inibiscono la produzione periferica ormonale. Gli ormoni stessi al di là degli effetti specifici sui rispettivi organi bersaglio, tornano al cervello incrementando o inibendo la neurotrasmissione cerebrale. Queste considerazioni mettono in evidenza lo stretto legame esistente tra sistema nervoso centrale e sistema endocrino e rappresentano le premesse che servono a spiegare come l’attivazione della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport si sia potuto verificare per iniziativa di un clinico che si è sempre occupato di neuroendocrinologia. Il compito della Medicina dello Sport è quello di fornire nozioni teoriche e regole pratiche di comportamento in grado di preparare dei professionisti abili e capaci in questo specifico settore. Oggi la Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dell’Università di Roma Tor Vergata, di cui sono Direttore protempore, è una bella realtà in fase di evoluzione. Ne sono testimonianza le numerose convenzioni stipulate con noi da Enti ed Istituzioni molto qualificate con cui sono nati accordi bilaterali che prevedono scambio di informazioni, attività culturali, didattiche, oltre alla pratica formativa. Queste comprendono il CONI (Istituto di Medicina dello Sport), lo IUSM (Istituto Universitario per le Scienze Motorie), il Comando Generale della Guardia di Finanza (Distaccamenti per la preparazione atletica di Ostia, Sabaudia e Villa Spada), le A.S.L. S.Camillo Forlanini e Pertini (Moduli per la valutazione dell’idoneità medico-sportiva) e, ultima nel tempo, ma certamente non per importanza, il recente accordo tra la nostra Università e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri (Reparto Atleti). Tutto si può migliorare e da parte nostra verrà fatto quanto è nelle nostre possibilità per arrivare a raggiungere quei traguardi di eccellenza cui è doveroso mirare. L’Università di Tor Uergata è ancora in gran parte decentrata e questo crea disagi. Nonostante ciò l’entusiasmo è forte così come l’impegno a far sì che i nostri specializzandi diventino dei buoni Medici Internisti prima ancora che degli eccellenti specialisti in Medicina dello Sport. “Elementi di fisiologia del Fitness” rappresenta il nostro primo sforzo editoriale e di questo ringrazio il Prof. Moretti ed il Prof. Alicicco. Li ringrazio per l’iniziativa, per la capacità di produrre in tempi brevi un volume che io trovo nuovo e diverso rispetto al passato, per aver cooptato come collaboratori nella stesura dei testi molti degli attuali Docenti della nostra Scuola di Specializzazione e per aver perfettamente centrato lo scopo prefissato che era quello di fornire a chiunque fosse interessato una lettura agile e chiara delle più comuni problematiche mediche sportive oltre che i presupposti di anatomia e di fisiologia propri della Disciplina. La complessità del corpo umano con tutte le innumerevoli interconnessioni nervose, vascolari, chimiche e neuro-chimiche, è trattata in maniera semplice e didattica nella sua essenzialità. Le fonti energetiche, l’esercizio fisico con i suoi molteplici aspetti biochimici e neuro-ormonali, le esigenze alimentari di chi pratica lo sport differenziate per tipo e per età, l’attività sportiva più congrua nella persona non più giovane sono tutti argomenti di grande interesse e curiosità scientifica. Non poteva infine mancare il capitolo su L’uso ed abuso dei farmaci nello sport. Tema, anche questo, trattato in maniera scorrevole con spunti di rilievo propedeutici a più approfondite ricerche bibliografiche, cui il libro comunque rimanda il lettore più curioso. Sinceramente credo che la fatica letteraría degli Autori e CoAutori sia riuscita nello scopo di dare informazioni e consigli a chiunque si affacci al mondo dello Sport, sia esso praticante amatoriale o atleta o anche medico avviato nel campo dell’assistenza medico-sportiva. Con questi presupposti auguro al Volume il successo editoriale che merita. Gaetano Frajese
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