Descrizione
Il volume descrive lo stato dell’arte dell’approccio extraoculare mini-invasivo per vari tipi di distacco di retina. Vuole essere un testo di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano. Esso riflette la pratica clinica di ogni giorno, con i problemi con i quali dobbiamo confrontarci, e fornisce uno schema su come approcciare tali questioni. Questo volume rappresenta il risultato di un’esperienza di trent’anni nella ricerca, nell’insegnamento e nella pratica clinica della chirurgia del distacco di retina. Il volume è composto da 14 capitoli, illustrati con 400 disegni a colori realizzati al computer. Coloro che hanno l’abitudine di sottolineare i passaggi più importanti li troveranno già evidenziati in grassetto o in riquadri rossi. L’impaginazione è strutturata in maniera chiara, in modo da renderne la consultazione particolarmente immediata. Nella prima parte del volume vengono trattati gli aspetti clinico-diagnostici del distacco di retina regmatogeno, con particolare attenzione alla diagnosi differenziale con il distacco non regmatogeno. Nel capitolo dedicato alla criopessia vengono analizzati i principi biologici, gli aspetti clinici e le procedure chirurgiche relative a tale metodica. Un ampio capitolo è dedicato al piombaggio segmentale senza drenaggio, con un’analisi dettagliata di tutti i tipi di rotture retiniche che possono essere trattati con questa procedura. Nel capitolo della metodica con palloncino il lettore viene condotto per mano nell’applicazione su distacchi non complicati fino a quelli più complessi. Il capitolo dedicato alla pneumoretinopessia è stato pensato sia per il retinologo che per il chirurgo. Vengono descritte le proprietà fisiche e gli effetti biologici dei gas espandenti, e gli elementi conoscitivi forniti vengono poi trasferiti alle situazioni cliniche ed alla loro applicazione pratica. Ma il punto centrale di ogni concetto di trattamento è sempre rappresentato dalla rottura retinica. L’obiettivo è quello di effettuare una chirurgia mini-invasiva, anche quando sono necessarie tante piccole procedure per ottenere il riaccollamento di rotture complesse. Le tecniche chirugiche di riaccollamento retinico vengono discusse in capitoli separati, confrontando le metodiche mini-invasive ab externo con quelle intraoculari (gas, vitrectomia primaria). L’ultimo capitolo sui reinterventi rappresenta la realizzazione ultima dell’approccio minimale extraoculare. Anche qui il messaggio è: “individua e tampona la rottura, non effettuare chirurgia prospettica e resta al di fuori dell’occhio il più possibile, riducendo così il trauma chirurgico”. L’obiettivo è ridurre al minimo la morbilità, pertanto: “Un intervento piccolo è migliore di uno grande, due procedure piccole sono meglio di una procedura grande, è ciò è valido anche in caso di reintervento”. Linee guida ben chiare, procedure di facile applicazione e Regole aggiuntive su come individuare una rottura dopo recidiva di distacco saranno di aiuto al chirurgo retinico nell’attuare un approccio mini-invasivo ab externo al distacco di retina.
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