Descrizione
Nel V secolo a.C. la scuola ippocratica affermò che: “dal cervello, e dal cervello solamente, originano i pensieri, le gioie, il riso come anche i nostri dispiaceri … è il cervello che ci rende pazzi o deliranti… ci arreca insonnia e disperate ansietà”.A duemilacinquecento anni di distanza da questa sconvolgente intuizione, cosa conosciamo del mondo che vive entro di noi e che si proietta all’esterno nei nostri comportamenti e in quegli oggetti straordinari che sono le opere artistiche? In questo libro l’autore suggerisce che si possano comprendere alcuni aspetti della cultura attraverso lo studio del cervello e si possano chiarire alcuni meccanismi che sono alla base della funzione cerebrale attraverso un’analisi dei prodotti culturali. A tal fine, partendo da una concisa presentazione di nozioni basilari di neuroscienze, analizza problemi attuali di “neurofilosofia” e di “neurosociologia”. Il lettore trova, così, un’esposizione originale e aggiornata della relazione “mente-cervello” e delle possibilità e limiti della cosiddetta “intelligenza artificiale”. Inoltre, l’autore illustra come la chimica delle reti neuronali possa svelare aspetti di fenomeni eminentemente soggettivi quali il piacere e il dolore.In questo contesto viene affrontato il problema se, attraverso l’uso appropriato di psicofarmaci, l’uomo possa ampliare i suoi orizzonti percettivi e la sua creatività. I problemi di “neurosociologia” presi in esame sono, anch’essi, di estrema attualità: vengono, infatti, presentati dati e ipotesi sull’invecchiamento cerebrale, sul comportamento sessuale e sulla dipendenza da droghe.
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