Il linfoma di Hodgkin

Descrizione

Quando Armando Santoro e Luigi Salvagno mi hanno chiesto una presentazione per questo volume, ho accettato con vivo piacere. La lettura di questo testo mi ha riportato alla mente i primi anni Sessanta, quando, spinto a cercare il mio “destino lontano da casa dove le piccole esperienze diventano grandi” (W. Shakespeare, The Taming of the Shrew), ebbi la fortuna di incontrare David Karnofsky e di apprendere da lui gli insegnamenti fondamentali della medicina oncologica. Alcuni anni dopo, e proprio nella malattia di Hodgkin, iniziò un’importante collaborazione tra il gruppo di oncologi medici da me diretto all’Istituto Tumori di Milano e quello coordinato da Vincent De Vita, allora direttore del National Cancer Institute negli Stati, Uniti. Questa collaborazione ha permesso di migliorare nettamente i risultati terapeutici ed anche di formare specialisti in grado di meglio comprendere i vari aspetti di questa malattia e del suo trattamento. Scrivere un testo completo e comprensibile sulla malattia di Hodgkin non è un’impresa facile. Santoro e Salvagno, con i loro collaboratori, hanno raggiunto l’obiettivo di un’opera utile anche per coloro che, in questo settore, muovono i primi passi. Lo sforzo di organizzare al meglio i contenuti senza quell’eccessivo “bisogno di classificare che è un istinto umano fondamentale, come la predisposizione al peccato, ci accompagna nel mondo alla nascita e rimane con noi sino alla fine” (A.T. Hopwood, Proceedings of the Linnean Society of London, 1957) va indubbiamente apprezzato. Il testo riporta tutte le informazioni aggiornate e propone spunti anche per le nuove ricerche. Se infatti nella malattia di Hodgkin gli attuali approcci si sono dimostrati tra i più efficaci, questa neoplasia rimane tuttavia un argomento affascinante e oggetto di ulteriori studi, sia per meglio comprendere la sua patofisiologia ed eziologia, sia per disegnare trattamenti ancor più efficaci e con minori complicazioni. Gianni Bonadonna