Descrizione
Il periodo maccartista rappresenta una delle pagine più buie nella storia del cinema americano. L’industria si fece travolgere dal clima di psicosi anti-comunista crescente nel Paese nella fase culminante della Guerra Fredda e reagì razionalmente ai processi, ormai divenuti il palcoscenico di una folle caccia alle streghe, con l’istituzione delle «liste nere», che significavano ostracismo, professionale e umano, per i collaboratori e gli incriminati. Il maccartismo si concluse ufficialmente con la caduta di McCarthy, censurato dal suo stesso Parlamento, ma il cinema visse a lungo l’influenza delle indagini e le sue conseguenze furono avvertite almeno fino agli anni ’60.Partendo da un’agile ricognizione del contesto storico (dalla presidenza di Roosevelt al dopoguerra e alla Guerra Fredda) e artistico (dall’American Way of Life al realismo cinematografico del dopoguerra), il volume propone una lettura degli anni più «inquieti» del cinema americano ricostruendo, anche alla luce dei documenti dell’FBI, la vicenda degli artisti e dei registi coinvolti, soffermandosi in particolare sulle figure di Edward Dmytryk ed Elia Kazan e analizzando cinque film ritenuti particolarmente significativi: Barriera invisibile, Odio implacabile, Mezzogiorno di fuoco, L’invasione degli ultracorpi e Fronte del porto.
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