IL METODO DI KABAT

33,00 

ISBN: 88.7449.262.6
190 pagine – Edizione 1997
Editore: Edizioni Marrapese

Esaurito

COD: mp099 Categoria:

Descrizione

Facilitazione Neuromuscolare per La Propriocezione PRESENTAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA Nel 1969 allorché mi accingevo, appena finiti gli studi, ad operare nell’ambito della rieducazione motoria, ebbi modo di trovare in lingua francese uno dei primi testi pubblicati in Europa sul metodo di Kabat. Mi colpì molto perché, per quanto poco conoscessi il francese, capii che i concetti erano al di fuori di tutti gli schemi di rieducazione, a quel tempo prevalentemente meccanicistici. Feci personalmente tradurre alcune parti di quel testo, non trovandosi edizioni italiane, e da queste appresi molti principi riabilitativi che integrai ai tradizionali esercizi «meccanici» ai quali ero stato educato nel corso degli studi. Principi che utilizzavo su soggetti normali soprattutto per facilitare certi movimenti e come mezzo di apprendimento. Leggendo quanto avevo a disposizione ripresi anche coscienza di due cose ovvie che mi erano sfuggite dopo gli studi, e cioè, che il muscolo è un grande «ignorante» se non istruito dal sistema nervoso e che il cervello non conosce l’azione del singolo muscolo, ma conosce il movimento. La prima rudimentale e inesatta applicazione del Kabat, dettata soprattutto da fattori emozionali, fu quella di facilitare l’azione del tibiale anteriore combinandola con la flessione dell’arto inferiore. Il metodo Kabat che ha almeno 50 anni, e che valorizza il movimento nei tre piani dello spazio, è una tecnica di «facilitazione neuromuscolare propriocettiva» che favorisce i meccanismi neuromuscolari attraverso la stimolazione propriocettiva e che viene utilizzato in riabilitazione per restituire la funzione di un movimento limitato (es.: restituire la lunghezza originaria ad un muscolo leso). Tutto si basa su specifici schemi, sul rigoroso contatto tattile della mano del terapista sul corpo del paziente, sui comandi specifici, sulle sequenze, ecc. Il testo riporta chiaramente le varie tecniche per scatenare la risposta desiderata, gli schemi globali di movimento sempre a spirale e diagonali rispetto ai «pivot» che permettono l’uso appropriato dei principali muscoli interessati. Il testo è veramente di facile interpretazione e di facile consultazione e, dopo una prima parte che ricorda i concetti di fisiologia, nel prosieguo, illustra le applicazioni con varie illustrazioni. Un grazie all’editore che nel proporre quest’opera, riporta nelle librerie un testo importante ormai scomparso che certamente sarà motivo di grande interesse per i cultori della riabilitazione. Prof. Paolo Raimondi

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