Il restauro dentale. Dall’insuccesso al successo nella pratica professionale. Gestione e trattamento

41,31 

2 volumi in cartonato f.to 20×24 con impressioni in oro. Non vendibili separatamente
Pagine: 900 complessive
Anno di Edizione: 1997
Casa Editrice: STDEI Scienza e Tecnica Dentistica Edizioni Internazionali

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COD: st268 Categoria:

Descrizione

Prefazione L’aumento della longevità, la maggiore efficacia dei metodi preventivi di controllo delle patologie dentarie e la maggiore attenzione per i denti hanno portato ad una popolazione anziana che, pur non essendo totalmente edentula, non ha neanche una dentatura propria completa e non è esente da restaurazioni dentali. Gli elementi dentali residui di molti pazienti sono stati restaurati, spesso con interventi riabilitativi complessi, lunghi e costosi. La gestione degli insuccessi che interessano queste restaurazioni dentali spesso risulta difficile. Il professionista deve essere in grado di esaminare il paziente, di formulare la diagnosi e di mettere a punto un piano di trattamento: la tappa successiva consiste nella somministrazione delle cure del caso o nello sta­bilire quando indirizzare il paziente ad un altro professionista e a chi. La qualità del servizio reso dagli opera­tori sanitari è fortemente influenzata dall’ambiente, che deve essere sicuro e bene organizzato. Di qui l’impor­tanza fondamentale di una buona gestione dello studio dentistico. Negli ultimi 22 anni ho avuto un incarico part-time come professore in una scuola di specializza­zione ed ho lavorato, sempre part-time, in uno studio specializzato nel trattamento dei problemi di odontoia­tria conservativa. Ho dedicato buona parte del mio tempo a curare pazienti con ampie restaurazioni degra­date. La gestione di questi pazienti era fondata su un attento esame seguito dalla diagnosi e dalla pianifica­zione del trattamento, che poteva così procedere in modo controllato e prevedi bile. Indipendentemente dai singoli particolari, per ottenere questo controllo e que­sta prevedibilità è indispensabile che ci siano una valutazione realistica della suscettibilità del paziente alla malattia, della capacità individuale del dentista, dell’ambiente sociale e di quello dello studio. Inoltre, biso­gna tenere conto delle implicazioni finanziarie e talvolta anche di quelle giuridiche del trattamento. Sarebbe molto facile creare problemi impossibili da gestire per i pazienti e andare incontro a gravi problemi finanziari sia per il paziente che per il dentista. La gestione dei pazienti con restaurazioni dentali degradate richiede spesso il ricorso a gran parte delle discipline odontoia­ triche. Nonostante l’abbondanza di testi specialistici, risulta difficile integrarne il contenuto nel trattamento pratico e coordinato di questi pazienti. Inoltre, per il professionista è difficile sapere cosa leggere e cosa prendere da ciascun testo, senza incorrere nel rischio di un “incasellamento” dei propri pensieri e di una trasformazione del trattamento in qualcosa di scoordinato. Lo scopo di questo libro è quello di presentare un approccio razionale alla gestione di questi pazienti, con i particolari di alcune delle fasi del trattamento e del lavoro di laboratorio e con l’ausilio di casi specifici fotografati in studio in corso di trattamento. Le tecniche della parodontologia, dell’endodonzia e dell’osseointe­grazione e le protesi totali e parziali verranno prese in considerazione solo nella misura in cui sono pertinenti alle specificità della diagnosi, alla pianificazione del trattamento ed al trattamento stesso, coerentemente con il taglio dato a quest’opera. I particolari di queste tecniche possono essere tratti dai normali libri di testo. Le restaurazioni dentali parziali non vengono descritte, anche se spesso sarebbero le restaurazioni dentali d’elezione. Per i particolari si rimanda ai normali testi sulle corone e sui ponti. Anche per i particolari sulle restau­razioni dentali in resine composite o in amalgama si rimanda a testi idonei. Il mio scopo non è sicuramente quello di produrre un normale libro di testo su tutto lo scibile dell’odontoiatria protesica: sarebbe irrealistico, oltre che inutile. Il mio obiettivo primario è quello di dare al lettore un’idea globale di come affrontare gli insuccessi in odontoiatria restaurativa. L’accento viene posto sui pazienti con restaurazioni dentali estese, sulle pro­blematiche che suscitano i maggiori interrogativi e sui settori che, a mio parere, non sono sufficientemente coperti da altri testi. Spero che il lettore saprà capire i motivi per cui, di primo acchito, questo testo potrebbe sembrare squilibrato, con un’enfasi maggiore su alcune sezioni rispetto ad altre. Una volta afferrato l’essenziale, il lettore avrà sempre la possibilità di approfondire l’argomento ricorrendo alle fonti più adatte. Il trattamento è fondato su un’analisi della letteratura, sebbene inevita­bilmente si siano prese delle decisioni che non posso­no essere interamente awalorate da dati pubblicati. Le pubblicazioni future porteranno a modifiche delle prati­che raccomandate. La casistica degli insuccessi nei pazienti trattati una seconda volta parte dal 1973, in modo da poter valutare l’efficacia del trattamento. Alcuni riterranno che, come già è awenuto con altri testi di odontoiatria protesica, ciascuna sezione andas­se scritta da uno specialista. A mio parere, tuttavia, ciòavrebbe compromesso la filosofia dell’opera, che èquella di considerare il trattamento dal punto di vista della persona responsabile della diagnosi, della pianifi­cazione, del coordinamento e della manutenzione del trattamento: il protesista. I testi si articolano in cinque sezioni: Parte 1 Gestione dei pazienti e dello studio. Parte 2 Tecniche, materiali e strumentazione. Parte 3 Disordini temporomandibolari e problemi di origine psicogena. Parte 4 Opzioni di pianificazione del trattamento. Parte 5 Appendice tecnica. 7

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