Descrizione
Dalla Presentazione all’Edizione Italiana L’avvento del profilo professionale del fisioterapista a cui viene rilasciato un diploma universitario abilitante, apre a questa figura varie competenze e autonomie. Fra le tante “cose” queste autonomie richiedono al fisioterapista, nell’ambito della prescrizione medica, la capacità di saper effettuare una diagnosi kinesiterapica che permetta di valutare le disabilità motorie, psico-motorie, cognitive, prima di dare avvio ad un piano di recupero funzionale. Il lavoro di Viel, specifico sulla diagnosi kinesiterapica, è un testo che riempie una grande lacuna in quest’ ambito dove spesso, nella sintesi delle valutazioni, delle osservazioni, delle misurazioni, della pianificazione degli interventi, esistono e si trovano varie contraddizioni. Contraddizioni fra le valutazioni di un fisioterapista ed un altro della stessa struttura, fra terapisti di strutture diverse, fra terapisti di Stati diversi. Viel, nel suo lavoro fa uso di analisi molto accurate, facendo riferimento alle varie classificazioni internazionali, per cui il testo mostra tutta la sua validità nel chiarire le varie tecniche di pianificazione, nell’illustrare il modo concreto di valutare e misurare i deficit, nel riportare gli indici e i criteri di valutazione in “cifre” basate su metodi accettati e convalidati da tutti. Un libro quindi utile, con precisi riferimenti valutativi nell’ambito della diagnosi, accettati in campo internazionale, da tenere sempre nella propria biblioteca, anche in considerazione dell’importanza che il provvedimento 7 maggio 1998, riferito alle “Linee-guida del ministro della Sanità per le attività di riabilitazione” (Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano), dà ai percorsi e agli indicatori per la valutazione della qualità dei trattamenti riabilitativi. Pro! P. Raimondi
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