Descrizione
Il perturbante – in italiano traduzione canonica del termine tedesco “das Unheimliche”, divenuto famoso con l’omonimo saggio di Freud – è entrato nella letteratura molto prima che la psicoanalisi ne facesse uno dei cardini delle incontrollabili, angoscianti forze dell’inconscio, dei desideri e delle pulsioni. Come il “dybukk” della tradizione ebraica e il diavolo della demonologia cristiana, di cui è estrema propaggine e laica continuazione, questo antico perturbante patriarcale si annida nell’oscurità del profondo per sfuggire la luce della conoscenza e il controllo razionale. Si nasconde sotto le familiari apparenze del reale per venirne fuori sotto forma di fantasmi, di spettrali comparse, di inquietanti rumori e voci che sconvolgono la vita di chi vi si imbatte.Nell’interpretazione di Freud il perturbante diviene invece, all’opposto, “qualcosa di familiare che si nasconde in casa” e che, venendo alla luce, causa paura e gravi turbamenti.
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