Descrizione
Da progetto didattico completo e irrunciabile a testamento spirituale di un autore che ha assottigliato il confine tra lo studio e la formazione del proprio spirito, la terza edizione de “La porta che apre al mondo della medicina” si arricchisce di particolari e pensieri tali da avvicinarlo dall’opera specifica di istologia ad una nozione più vasta di testo filosofico. Uno studio in controtendenza, come sottolinea Scandroglio nella presentazione che apre il libro. Fino ad una nozione cardine: “Spero soprattutto di far comprendere come la morfologia, con la citologia, l’embriologia e l’istologia raccolte in un unico impasto, sia l’unica matrice capace di dare razionalità e ordine agli studi biomedici in un’epoca storica caratterizzata dalle superspecializzazioni e dalla diaspora della conoscenza”. Indice dei capitoli: Volume I Tomo 1 COME MATERIA ED ENERGIA SI FANNO VITA I materiali biologici Morfologia e fisiologia della cellula – caro studente – materia ed energia – l’energia – la materia – energia e materia – i materiali biologici – la cellula – le unità sovracellulari – i fondamenti tecnologici dell’indagine istologica – le biomolecole – i complessi sopramolecolari – i liquidi corporei – organi e apparati della cellula – il corso della vita delle cellule dell’uomo – la patologia della cellula Volume I Tomo 2 COME LA VITA SI FA ORGANISMO Differenziazione morfogenetica e differenziazione funzionale delle cellule del concepito – l’ovotide-zigote – la progenie dello zigote – il concepito – le cellule dell’uomo – le cellule germinali – le cellule somatiche Volume II COME L’ORGANISMO SI FA UOMO tessuti prenatali come attori della morfogenesi, e tessuti postnatali, come attori della fisiologia degli organi – i tessuti – i tessuti pre-embrionali – i tessuti embrionali – l’epitelio mesodermico – l’epitelio endodermico – l’epitelio ectodermico – i tessuti embrio-fetali – i tessuti definitivi – i tessuti epiteliali – i tessuti trofo-meccanici – i tessuti nervosi – i tessuti muscolari – i tessuti annessiali – le unità pluritessutali – le unità morfo-funzionali – gli organi endocrini – uno sguardo sul futuro Ma al di là di queste specifiche tecniche, “La porta che apre al mondo della medicina” reca anche un’abissale impronta etico-umanistica. Nel Capitolo 0 intitolato “Caro studente” il professor Scandroglio rivolge i suoi pensieri direttamente a se stesso e al lettore. Da professore diventa “maestro” in un’accezione complessa per i canoni contemporanei dell’insegnamento universitario, perché “i corsi non devono essere aride esibizioni di puro nozionismo asettico, quanto piuttosto una lega di personalità, di sapere nuovo, di esperienza, di cultura e, per l’appunto, di etica”. E al termine di questo discorso si trova un’ultima pagina di struggente abbandono alla nozione più intima di insegnamento e apprendimento. Una preghiera, quasi una lacrima in forma di pagina, che riportiamo qui per intero. “Caro studente, se mi stai leggendo vuol dire che i miei pensieri in libertà ti hanno quantomeno incuriosito. E ciò mi basta. Se poi ti hanno anche fatto riflettere accendendo nella tua mente la scintilla dell’interesse, allora sono contento. Perché il mio intendimento era proprio questo. Richiamare la tua attenzione. Quantomeno su tre cose. Che la disiplina che ti appresti a studiare ha molte facce, oltre a quella un poco arcigna della realtà materiale; facce particolari, che proiettano nel pieno del mistero della vita e della morte. Che anche la professione per la quale ti stai preparando a sua volta ha molteplici aspetti, che oltretutto non sono quelli strettamente clinici; per cui nel momento del lavoro sarà comunque importante, oltre la “fare”, anche il “pensare”. Che la vita è un battito d’ali così fugace e così illusorio da doverla vivere sempre molto intensamente, con furore. Anche nello studio. Per cui, se è così, scendo qui, volentieri, e ti auguro un buon proseguimento. Per quale viaggio? Per il viaggio che questo libro, prendendoti per mano, ti farà percorrere. Sarà un cammino, sappilo fin d’ora, tutto in salita e anche ostico in certi passaggi. Da parte mia ho cercato di addolcirlo, dandogli una pendenza graduale in modo che tu lo possa scalare senza eccessive difficoltà. Ma solo se avrai il passo giusto, regolare e fermo. Le difficoltà saranno sostanzialmente tre: la lunghezza del viaggio, i luoghi inesplorati che via via incontrerai, le modalità di percorrenza cui dovbrai adeguarti. E’ un viaggio lungo perché come vedrai inizia dai più piccoli e anonimi componenti della materia, gli atomi e le molecole, e giunge ai più complessicomponenti dell’uomo, gli organi che contengono il soffio della vita. E’ inesplorato perché contiente fatti di cui sicuramente non hai conoscenza o al più l’hai in un contesto astratto, mentrequi i fatti sono concreti, perché riguardano l’uomo e il suo stato di salute. Richiede una modalità di percorrenza particolare perché in questo territorio non sarai guidato da segnali noti e comuni, ma dovrai saper riconoscere “tracce” nuove, cui non sei ancora aduso, e poi dovrai saperle utilizzare per decodificare la struttura e la funzione di ciò che gradualmente incontrerai. Ne varrà la pena? Sicuramente sì, se vorrai essere un buon clinico. Un clinico che le “tracce” le saprà riconoscere, come guida ormai esperta, anche nella vita dell’uomo. Per diagnosticare e curare. Il corpo e la mente”.
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