Le aritmie cardiache (2 voll.)

Descrizione

L’uscita di questa seconda edizione del volume Clinica e Terapia delle Aritmie coincide con un momento di acceso dibattito sulla problematica delle aritmie ed in particolare sulla reale efficacia della terapia farmacologica. Oggetto di riflessione sono i risultati non proprio positivi ottenuti con alcuni farmaci antiaritmici in pazienti con aritmie ventricolari a rischio. Ritengo, peraltro, importante segnalare che in questi anni l’orientamento delle ricerche cliniche in campo ritmologico è consistito prevalentemente nel focalizzare l’attenzione sull’aritmia come fenomeno elettrico a sé stante senza dare adeguato rilievo alla valutazione clinica globale del “malato con aritmia”. Una visione esclusivamente “elettrica” del problema è discutibile anche se si deve rimarcare che l’aritmia, che sia o meno epifenomeno di una cardiopatia, può avere un significato clinico rilevante. Si muore infatti di fibrillazione ventricolare primitiva, si sta male in corso di aritmie parossistiche, ed in entrambi i casi l’intervento elettrico e/o farmacologico risulta efficace. Nonostante l’attuale momento di riflessione, lo studio delle aritmie va considerato come un’importante branca della Cardiologia. Gli anni futuri serviranno a definire il ruolo della terapia medica e dei presidi ad essa alternativi. Facciamo riferimento in particolare alla ablazione endocavitaria e al defibrillatore impiantabile. È auspicabile che anche il ruolo dei farmaci tradizionali e di nuova introduzione ed il loro meccanismo di azione nell’uomo vengano ulteriormente chiariti. Allo stato attuale comunque la conoscenza della farmacodinamica e farmacocinetica degli antiaritmici costituisce certamente una base indispensabile per una completa preparazione del Cardiologo Clinico ed irrinunciabile patrimonio culturale di chi si occupa di aritmie a livello di ricerca clinica. È per tale motivo che nel testo è stato dato ampio spazio ai farmaci tradizionali e a quelli in fase di studio accanto alle nuove tecniche diagnostiche e terapeutiche, quali la rilevazione dei potenziali tardivi, il defibrillatore impiantabile, l’ablazione endocavitaria. La seconda edizione, come la prima, è diretta allo Specialista Cardiologo anche se può essere consigliata a Medici internisti. D. Bracchetti