Descrizione
Le fonti del benessere
Autostima – Ottimismo – Creatività
Trattare di fonti del benessere oggi, in cui le situazioni psicologiche sono sovente frammentate, non solo a causa di processi connessi a conflitti interiori, ha senso solo se ci si muove in un’ottica pragmatica. Attualmente, le frammentazioni emozionali sono così diffuse che generano il bisogno di apportare un rimedio che sia il più possibile ottimale per gli individui. D’altro canto, la psicologia positiva, che si è sviluppata in America ed è dominante in tutta la cultura occidentale, cerca di rispondere a esigenze di tipo psicologico e sociale che riflettono la sofferenza dell’individuo (Gennaro, 2014).
Non dobbiamo dimenticare che i costrutti che noi psicologi elaboriamo e le modalità d’intervento sono sempre influenzate dalle condizioni esterne, economiche e sociali. Se oggi avvertiamo l’esigenza di parlare di benessere e di potenziare le qualità delle persone è perché esiste un malessere diffuso che ha varie cause. La psicologia è chiamata a fare la sua parte.
La nostra vita è costellata da diversi accadimenti e aspirare al benessere personale è naturale, ma spesso difficile. È importante specificare che non esiste “bacchetta magica”, quale rimedio rapido, che possa portare gioia nella nostra vita o che possa sollevarci dai turbamenti dell’esistenza. Ciò che possiamo fare è metterci in gioco e rischiare, però, non nei termini del “buttarsi” (senza riflettere) in tutto ciò che si fa. In alcuni casi è necessario fermarsi e, talvolta, fare un passo indietro, questo non vuol dire arenarsi nel presente, poiché, “sempre siamo in evoluzione”. Ogni momento della vita ha un significato e costituisce il nostro bagaglio personale. Tutto ciò che facciamo oggi è frutto della nostra esperienza, in positivo e in negativo. Noi siamo la nostra forza e la nostra speranza, senza guardare troppo al passato e senza la ricerca di “soluzioni facili”.
Siamo consapevoli che certi processi sociali ed economici possono incidere significativamente sulle modalità creative, sull’organizzazione dell’autostima e sulla costruzione dell’ottimismo. Fermo restando ciò, in questo lavoro vengono evidenziate teorie e strategie pratiche al fine di rendere assimilabili e fruibili i processi della nostra organizzazione mentale.
Ciò consente alle persone di avviare condizioni psicologiche nuove e maggiormente adeguate a relazionarsi con il mondo esterno: esprimere in modo chiaro come l’autostima possa essere migliorata, evidenziare che l’ottimismo non è una panacea per risolvere tutti i mali personali e collettivi, ma ha un suo valore psicologico significativo, sostenere che la creatività è una grande risorsa individuale e interpersonale. Pertanto, ciò che vogliamo comunicare al lettore è di confrontarsi con queste dimensioni e di suggerire ipotesi concrete di lavoro che possono essere attuate da tutti, al fine di rimodulare anche emozioni profonde e cristallizzate. Ciò può, effettivamente, in condizioni particolari, promuovere uno stato di benessere.
Il benessere stesso non è un modo assolutizzante di vivere la vita, perché ciò sarebbe astratto e mistificante rispetto alle vicissitudini reali della nostra esistenza e delle pressioni ambientali cui ognuno di noi è sottoposto. Tuttavia, aspirare a migliorarsi, a equilibrare il più possibile la propria vita psichica, a modificare quelle situazioni, a volte, anche opprimenti, può essere un percorso possibile. Di qui il significato del nostro lavoro che, da un lato, offre alle persone strumenti che possono utilizzare per attuare davvero un cambiamento e, dall’altro, esprimere chiaramente modalità mentali per migliorare la propria vita. Queste sono delle possibilità reali che dobbiamo intraprendere con fiducia e con la convinzione che le esperienze positive possono entrare nella nostra vita e divenire costanti motivazionali ed emozionali intense, che danno una tonalità più ricca al nostro essere nel mondo.
Gli autori:
G. Accursio, P. Compagno
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