Meccanica, biomeccanica e protesi dentarie

6,90 

pagg. 250, figg. 92 b/n Edizione: 1982 Lingua: Italiano Editore: STDEI

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COD: st139 Categoria:

Descrizione

Introduzione « La forma del dente influenza quella del condilo co­me l’equazione di una curva influenza tutte le sue proprietà. » Questa affermazione di Cuvier ha ancora valore? La fisica, scienza sperimentale e concreta dei fenomeni naturali, «racchiude in sé », se si dà fede ad Aristotele, « un principio di movimento. » Essa compren­de quindi naturalmente la meccanica razionale, dal momento che in greco il ter­mine meccanica «mekhané» è il termine equivalente a macchina, vale a dire ogni sistema suscettibile di provocare movimento ed attraverso questo di trasfor­mare i corpi di qualsiasi natura. Il nostro confronto clinico e sperimentale delle leggi della meccanica del mo­vimento e della materia e delle conoscenze bio-fisiologiche del sistema masticatorio dell’uomo non si proporrà come un semplice gioco dello spirito tra due aspetti di una realtà oggettiva: l’inerte e il vivente. Al contrario, è nostro desiderio che tale confronto ci possa condurre a delle conclusioni pragmatiche utilizzabili effettiva­mente nel nostro campo. Il nostro metodo si avvicina a quello del matematico Richard Bellman che nella sua « bio-scienza generale » ha sottoposto a controlli matematici di combi­natori e ordina tori moderni le osservazioni d’ordine bio-fisiologico per poterne precisare la natura e la frequenza e trame quindi qt1alche legge d’ordine tera­peutico. La nostra filosofia scientifica non è quindi originale, così come non lo era quel­la di Richard Bellman. Molti sono stati i filosofi ed i sapienti, sia letterati che artisti, che prima di noi hanno sottolineato il rapporto diretto esistente tra le cose della natura e le leggi matematiche.

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