Descrizione
Presentazione Questo testo nasce solo in minima parte come riedizione dell’omonimo trattato pubblicato dallo stesso Editore nel 1992 sottoforma di quarta edizione di un manuale che aveva visto la luce nel lontano 1976. Infatti, non solo i contenuti della disciplina sono stati necessariamente aggiornati o addirittura sostituiti ma anche si è tenuto conto dei profondi cambiamenti che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni negli ordinamenti didattici degli studi universitari: la semestralizzazione, i corsi integrati, la didattica per obiettivi, le classi delle lauree, i corsi triennali, quelli specialistici, quelli a ciclo unico, i corsi delle professioni sanitarie, i crediti formativi universitari, solo per citare quelli più rilevanti e macroscopici. Per queste ragioni il piano e la struttura dell’opera sono cambiati significativamente. In primo luogo è stata condivisa dagli autori e dall’editore l’opportunità, già affiorata in passato ma mai perseguita, di suddividere l’opera in quattro parti, ciascuna corrispondente alle quattro branche principali della disciplina: batteriologia, micologia, parassitologia e virologia e contenute in altrettanti volumi distinti; la motivazione principale di questa separazione risiede nella convinzione che l’opera così concepita sia fruibile con una maggior flessibilità nelle diverse sedi universitarie e rispetto agli interessi specifici dei diversi corsi di studio. Non è stata prevista una sezione specifica di immunologia in quanto questa disciplina, in altri tempi contenuta classicamente nei testi di microbiologia, non solo è stata inserita nei piani didattici in corsi integrati diversi da quelli microbiologici ma anche ha acquisito una connotazione scientifica e culturale indipendente e trasversale al sapere medico e biologico; pertanto nelle quattro parti dell’opera, quando necessario, vengono solo richiamati i concetti della disciplina indispensabili per la comprensione di quanto viene descritto. Ciascuna delle quattro parti prevede una sezione generale in cui sono descritte la classificazione e le caratteristiche principali degli agenti presi in considerazione (aspetti morfologico-strutturali, biologia, rapporti con l’ambiente e con gli ospiti, sensibilità a sostanze ad attività inibitoria) e una sezione speciale che per ogni gruppo o per singolo agente infettante riprende le caratteristiche della parte generale e ne tratta in particolare il potere patogeno, i caratteri antigenici e l’epidemiologia unitamente alla storia naturale, alla patogenesi, alla diagnosi di laboratorio, alla prevenzione ed al trattamento con farmaci specifici dell’infezione o della malattia, rispettivamente. L’altra innovazione è rappresentata dalla distribuzione del contributo complessivo delle informazioni conoscitive su tre livelli, contraddistinti da altrettante impostazioni grafiche e che fanno riferimento a gradi di formazione diversi e progressivi, in relazione al corso di studio seguito dallo studente. Pertanto il primo livello, destinato agli studenti dei corsi triennali e caratterizzato dalle conoscenze di base, viene presentato con un corpo grafico normale e costituisce la parte quantitativamente più rilevante del testo; la necessaria integrazione, destinata agli studenti dei cicli unici e dei corsi specialistici biennali è stata operata attraverso l’inserimento di contenuti più specifici e distinguibili per il corpo grafico più ridotto. Infine, l’informazione conoscitiva più dettagliata viene fornita, a completamento di quelle precedenti, dal testo compreso in riquadri a sfondo grigio; questo livello è previsto, in aggiunta ai contenuti precedenti per gli iscritti alle scuole di specializzazione dell’area medica o comunque per quegli studenti che per interesse personale o per altre necessità desiderino applicarsi in maniera più approfondita allo studio della microbiologia. L’opera si completa con un indice analitico, essenziale per un trattato di queste dimensioni e di un indice degli acronimi, spesso noti agli addetti ai lavori ma il più delle volte incomprensibili per gli studenti. Pur consapevoli degli inevitabili errori, squilibri e dimenticanze, per i quali chiediamo scusa fin d’ora ai lettori pregandoli di fornire critiche, suggerimenti ed osservazioni, si ritiene di aver prodotto un buon testo in grado di riscuotere consenso tra studenti e docenti. Infine, ma non per importanza, va il nostro sentito ringraziamento all’Editore Monduzzi per la disponibilità, l’attenzione e la pazienza dimostrate. Gli autori Prefazione L’incidenza delle infezioni fungine profonde e disseminate tende ad aumentare in relazione all’utilizzo di farmaci antibatterici e steroidei, all’introduzione di terapie mediche e chirurgiche aggressive, al diffondersi di stati di immunodeficienza congeniti ed acquisiti. La complessa interazione ospite-opportunista fungino rende, inoltre, problematica la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle micosi. Da un punto di vista culturale, il volume dedicato alla Micologia Medica vorrebbe, nelle intenzioni degli Autori, costituire una base ed una sintesi delle attuali conoscenze per studenti e studiosi della materia. Da un punto di vista ideale, il testo vorrebbe inserirsi nell’illustre tradizione della Micologia Medica italiana iniziata con Pier H. Micheli e Agostino Bassi. Micheli, botanico fiorentino, è giustamente riconosciuto internazionalmente come il padre della Micologia per il fondamentale contributo allo studio colturale e alla descrizione dei funghi microscopici. Ancor oggi vengono utilizzate le denominazioni Aspergillus e Mucor da lui coniate nella sua opera “Nova plantarum genera juxta tournefortii methodum disposita” pubblicata nel 1729. Bassi, lodigiano e micologo per passione, può essere considerato il padre della Micologia Medica per avere scoperto e dimostrato che un fungo, in suo onore denominato Beauveria bassiana, era responsabile della morte dei bachi da seta e della rovina della fiorente siticoltura lombarda. La pubblicazione “Del mal del segno calcinaccio o moscardino, malattia che affligge i bachi da seta e sul modo di liberarne le bagattaje anche le più infestate” del 1835 può considerarsi lo studio pioniere della descrizione della sintomatologia, dell’eziologia e del controllo di una malattia da infezione microbica, avendo ispirato intere generazioni di studiosi a ricercare altri microrganismi patogeni ed aperto, di fatto, i campi della Microbiologia Medica e dell’Infettivologia. Infine, ma non ultimo, questo lavoro vuole essere un dovuto riconoscimento alla lungimiranza del Professor Antonio Sanna, che primo in Italia previde e si adoperò per una moderna connotazione della Micologia nell’ambito della Microbiologia Medica, ed alla scienza del Dottor Libero Ajello che personalmente si spese per la realizzazione di questa opera.
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