Multimedialità, costituzione e integrazione europea. Prime riflessioni dopo la Legge «Gasparri»

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Multimedialità, costituzione e integrazione europea. Prime riflessioni dopo la Legge «Gasparri»

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Descrizione

È abbastanza comune la constatazione dell’efficacia persuasiva della televisione. Eppure è proprio l’accertata incidenza del messaggio televisivo che, mettendo quotidianamente in discussione la tradizionale forza coercitiva del diritto, sollecita ed ha sollecitato la produzione di un tessuto di regole giuridiche in difesa del primato del diritto. Si comprende facilmente, pertanto, come, nella trattazione giuridica della comunicazione radiotelevisiva, venga evidenziato il tema dell’informazione nell’intento di prospettarne una regolazione che possa risultare difensiva dei principi di libertà, non solo perché affermati dalla Costituzione, ma perché considerati essenziali alla nostra convivenza. Consapevoli delle minacce per la libertà che dall’informazione televisiva possono derivare, i giuristi hanno prevalentemente rivolto la propria attenzione ai messaggi informativi ed agli aspetti informativi della produzione televisiva. Questa tendenziale “reductio ad unum” delle problematiche della comunicazione televisiva sembra tuttavia trascurare la presenza di una molteplicità di messaggi televisivi non informativi ma genericamente culturali, ludici, di intrattenimento. In ogni caso, la selezione, il filtro costituirebbero elementi intrinseci della comunicazione. In assenza di essi il flusso eccessivo delle informazioni potrebbe impedire la comunicazione stessa. Ne parrebbe derivare la necessità di una funzione ordinatrice e regolatrice delle informazioni che ogni governo sarebbe chiamato a svolgere per assicurare il flusso della comunicazione stessa.Tutti questi sono argomenti che richiamano la problematica della ragion di Stato…

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