OSTEOPATIA / L’ARTO INFERIORE

40,00 

Tecniche strutturali e periferiche.
192 pagine –
140 Illustrazioni –
Edizione 1989
Editore: Edizioni Marrapese
riabilitazione

Esaurito

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Descrizione

PRESENTAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA Con la comparsa nelle nuove edizioni Marrapese di questo volume, immediatamente successiva a quella del volume di pochi mesi meno recente e dedicato esclusivamente all’osteopatia della colonna vertebrale, continua l’ope­ra di razionalizzazione di una «filosofia terapeutica» che introdotta dal dr. A. T.Still (1828-1917) in polemica con la medicina ufficiale, è oggi del tutto degna di comparire, sotto vari aspetti, nei Corsi Ufficiali di Laurea, anche secondo quanto il sottoscritto ha indicato nel suo programma di «Rieducazione Funzionale e Riabilitazione» presso la Sapienza di Roma. Nell’assoluta stringatezza del volume, dedicato evidentemente ad accompagnare corsi pratici, mi sembrerebbe del tutto inopportuno intrattenere illettore italiano in una serie di particolari che apparirebbero sproporzionati ad un contenuto teorico e stilistico addirittrtra «spigoloso». Per chi nei testi è abituato a cercare qualcosa di più dell’essenziale, ed in particolare notizie sulla osteopatia e sulla sua progressiva «ufficializzazione», si rinvia al volume di Desoutter B. ed al., «Le manipolazioni articolari della colonna vertebrale», Marrapese, Roma, 1988. Per rimanere nello stile telegrafico del testo non mi sembra il caso di sottolineare come una metodica, per quanto nel tempo venga elaborata dalle più recenti conquiste scientifiche e, in un certo modo, si modifichi con esse, debba pur sempre contenere, ben riconoscibile sin dalle sue origini un vitale e ben impiantato germoglio di verità. Non si può che riconoscere come ben a ragione A. T. Still avesse compreso la priorità e l’unitarietà strutturale del sistema mio-artro-scheletrico, il modo globale del suo funzionamento e alcune importanti conseguenze delle sue alterazioni nei confronti del sistema vasculo-trofico. Una «lesione osteopatica» è un ostacolo all’autoregolazione (che equivale in certo modo allo scorrimento energetico, automantenentesi, della medicina orientale tradizionale) del sistema mio-fascio-scheletrico e quindi destinato a ripercussioni profonde; la risoluzione della suddetta è quindi un presupposto per il buon funzionamento dell’organismo nel suo insieme. Da parte mia, avendo necessariamente, sottoposto ad ogni possibile verificato, sia nel campo della sperimentazione che dell’applicazione pratica, la concezione della stretta unitarietà globale di struttura-funzione dell’apparato di sostegno e movimento (che chiamo «bio fisico»), degli stretti collegamenti di questo con l’apparato vasculo-metabolico, non ho potuto che finire conl’abbrac­ciare, nel vasto campo di quella che chiamo «Rieducazione Funzionale e Ria­bilitazione Biofisiche», anche alcuni dei caposaldi storici ed alcune delle più attuali conseguenze metodologiche del lavoro degli osteopati. Innanzi tutto è da riconoscere che le conoscenze nel campo dei suddetti operatori si sono costantemente accresciute nell’ottica di una logica che si è andata facendo sempre più scientifica; in secondo luogo è anche necessario am­mettere che in un campo quale quello praticato dal sottoscritto, i complessi problemi terapeutici posti da malati spesso in condizioni assai gravi o affetti, comunque, da una patologia spesso confusa ed intricata legata anche ad inter­venti terapeutici spesso sconsiderati, impongono una grande larghezza di ve­dute e l’addestramento in molti sistemi di cura. La chiave della risoluzione, sovente, risiede in uno di questi e, ovviamente, l’osteopatia può essere di pre­minente utilità per specialisti, medici ed altro personale, che a giusto titolo e con la debita qualifica, possano in un modo o nell’altro interessarsi del sud­detto tipo di pazienti. Il volume che andiamo presentando e che raccomandiamo caldamente, rap­presenta comunque un buon esempio di razionalità, di concezione e luciditàconsequenziale nella sua struttura logica per cui si passa dall’analisi struttura­funzionale, alla manovra terapeutica: da tale esempio ognuno di noi potrà trarre indicazioni valide per portare avanti il campo della rieducazione funzionale e della riabilitazione nel suo insieme. Prof. MAURIZIO ROMANO Cattedra di Rieducazione Funzionale e Riabilitazione Università “La Sapienza”, Roma

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