Descrizione
Patologia intestinale e ano-rettale – Atlante
La decisione di realizzare un Atlante di patologia macroscopica del tratto intestinale ed ano-rettale è conseguenza delle esperienze positive raccolte nel contesto delle conferenze clinico-patologiche che regolarmente hanno avuto luogo nell’area dell’Oldenburgo meridionale. Colleghi Internisti, Chirurghi e Gastroenterologi mostrano infatti spesso interesse per i riscontri morfologici propri della disciplina. Un ostacolo a questa interazione virtuosa è tuttavia posto dalla modalità con cui i Chirurghi e i Gastroenterologi da un lato e i Patologi dall’altro si approcciano all’osservazione di un quadro patologico. Se i colleghi Clinici per l’interpretazione di un processo morboso sono usi far affidamento oltre che sulle loro competenze specialistiche soprattutto su dati radiologici ed ecografici, il Patologo invece fa delle sue abilità macroscopiche e microscopiche il miglior alleato. Tutti i metodi impiegati e le conoscenze a disposizione hanno i loro vantaggi, tuttavia anche una significatività limitata. Oggi come allora l’anatomia microscopica rappresenta il gold standard per la maggior parte delle malattie del tratto intestinale.
Al fine di rendere maggiormente fruibile agli occhi dei colleghi Clinici la significatività diagnostica del referto macroscopico-morfologico è indispensabile anche un approfondimento microscopico dei processi morbosi. Questo obiettivo può essere raggiunto grazie all’ impiego di tecniche fotografiche all’avanguardia. Una lacuna significativa dell’interazione tra colleghi Clinici e Patologi è certamente il livello morfologico a cui ciascuno dei due porge la propria attenzione. L’elaborazione di referti corredati di tutte le informazioni indispensabili al collega Clinico, compresa la valutazione macro-morfologica, è molto dispendiosa in termini di tempo per il Patologo e spesso accompagnata da immagini fotografiche di modesta qualità. Non per ultimo è proprio imputabile alla scarsa qualità delle immagini fotografiche che è scemato l’interesse nei confronti delle classiche conferenze clinico-patologiche, cosicché spesso i colleghi Clinici risultano interessati pressoché unicamente alla diagnosi scritta. Effetto collaterale è lo sviluppo di una discussione molto specialistica, volta unicamente alla risoluzione della problematica in atto, che sfocia in un esercizio autistico di conoscenza.
L’obiettivo di questo Atlante di patologia macroscopica del tratto intestinale ed ano-rettale è quello, attraverso la combinazione del dettaglio macroscopico e della tecnica isto-morfologica della macro-sezione, di trovare un connubio tra gli aspetti macroscopici e quelli microscopici.
Auguro a tutti i Chirurghi, agli Internisti e ai Pediatri attivi in ambito gastroenterologico una lettura interessante ed appassionata che possa ampliare gli orizzonti della conoscenza.
Inverno 2016/2017
Michael Respondek
È un privilegio ricevere l’invito a scrivere una presentazione alla edizione italiana di questo Atlante di Michael Respondek.
È superflua ogni lode alle immagini che popolano questo libro; da esse molti trarranno insostituibili insegnamenti: chirurghi, gastroenterologi, oncologi e patologi. Tutti ritroveranno nelle immagini la traduzione in vivo degli enunciati teorici della patologia gastro-intestinale.
Nell’epoca della dimensione molecolare, della medicina di precisione e della terapia personalizzata, Michael Respondek esalta il valore irrinunciabile della osservazione macroscopica. Nelle immagini di Michael Respondek, si riconosceranno chirurghi e endoscopisti; da esse trarranno insegnamento molti patologi. Nella cascata delle valutazioni diagnostiche a cui la Anatomia Patologica è chiamata, la diagnosi macroscopica è l’incipit di un itinerario che va dalla percezione dell’occhio, alla dimensione molecolare. Con accuratezza di Scuola Tedesca, i reperti macroscopici sono descritti nel loro dettaglio e ciascuno di essi è legato a doppio filo alle successive fasi della diagnosi anatomopatologica, microscopica e molecolare. È un grande insegnamento quello derivabile da queste immagini: ciascuna di esse è insieme una “realtà di malattia” e un “ponte” verso i successivi approfondimenti.
È appropriata per un testo che nasce nella valle del Weser, la citazione di Johann Wolfgang Von Goethe “Ein jeder sieht, was er im Herzen trägt.”
Nella traduzione italiana, Giulio Riva ha mescolato abilità linguistiche e esperienza di giovane Patologo. Per coloro che, come me, hanno studiato su molte “Edizioni Piccin”, la scelta di Nicola Piccin di produrre la versione italiana di questo testo è, insieme, un motivo di gratitudine e un profumo di ricordi giovanili.
Padova, Gennaio 2019
Massimo Rugge
Gli autori:
M. Respondek
Con la collaborazione di:
H. W. Kohlmann
A cura di:
M. Rugge
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