Descrizione
Prefazione alla quarta edizione italiana E’ fuor di dubbio che l’indagine medica, anche se in un continuo progredire verso nuove tecnologie, non ha mai dimenticato di valorizzare alcune pietre miliari della semeiotica: fra ql!è:ste possiamo annoverare, senza timore di sbagliare, il tracciato elettrocardiografico, che costituisce ancora oggi una pietra angolare per la comprensione completa e approfondita della funzionalità miocardica di ogni paziente. Ma se le nuove tecnologie da un lato ci permettono di esplorare aspetti nuovi e (per certi versi) sconosciuti delle patologie cardiache, è altrettanto vero che le tante possibilità offerte dalla bioingegneria rischiano di travolgerci e di farci perdere di vista il reale obiettivo di una visita cardiologica: la verifica dell’assenza di una eventuale patologia a carico del miocardio oppure, in caso contrario, un concreto approfondimento del tipo di cardiopatia rilevata. Pur comprendendo che la soluzione migliore è rappresentata dallo studio di uno dei numerosi e completi testi di elettrocardiografia a disposizione, molto spesso la mancanza del tempo e della pazienza necess~.ri ci costringe a rinunciare, optando per una scelta che però comporta’ una grave lacuna nel bagaglio di ogni medico, qualunque sia la sua specializzazione. Per ovviare a tutto questo, da molti anni Dubin ha diffuso un metodo intelligente, pratico e facilissimo da seguire, che ha permesso ad un’intera generazione di studenti e di medici di comprendere le basi dell’eIettrocardiografia e le principali regole per decifrare anche i messaggi più nascosti tra le righe di un tracciato ECG. Il libro, com’è ovvio, non ha nessuna pretesa di completezza, se non quella di porsi leggermente al di fuori dei classici schemi seguiti da testi di questo tipo, la qual cosa costituisce però un innegabile guadagno dal punto di vista della chiarezza e della semplicità discorsiva, costringendo il lettore a seguire un chiaro percorso logico che comporterà l’inevitabile conseguenza di un apprendimento tanto naturale quanto duraturo. In questa nuova edizione di D. Dubin, l’unica attualmente in commercio, tutti questi vantaggi sono stati mantenuti e (se possibile) migliorati. Abbiamo ritenuto indispensabile inserire qualche argomento nuovo, quale l’ECG da sforzo e ECG dinamico, che in questi anni sono emersi in tutta la loro validità diagnostica, anche in questo caso senza alcuna pretesa di avedi esaminati dettagliata mente nello spazio di poche pagine e indirizzando il lettore verso testi più’ poderosi per un approfondimento che, lo ripetiamo, esula dagli intenti di questo libro. Un ringraziamento particolare va rivolto a Michele Sala, promettente grafico di indubbio talento che ha soffiato via la polvere del tempo dalle tavole del Dubin, migliorandone la comprensibilità pur mantenendone immutato il contenuto; a questo proposito vale ricordare che presso l’Editore sono a disposizione su richiesta le diapositive a colori di ogni tavola del libro. Anche dopo tanti anni, la regola di base è sempre la stessa: assimilare il concetto e ragionare sulle conclusioni, evitando il più possibile uno sterile sforzo mnemonico di aridi schemi preconfezionati. Invitiamo il lettore a non preoccuparsi della semplicità di qualche risposta: questo conferma solamente la bontà di un sistema che preferisce stimolare il ragionamento più della memoria. Al termine, saremo piacevolmente sorpresi di quanto sia stato facile assimilare le linee generali su cui si basa un tracciato elettrocardiografico, e di quanto poco tempo sia stato necessario per immagazzinare pagine e pagine colme di nozioni: in ogni caso, speriamo di aver contribuito in maniera efficace a dissipare qualcuno dei veli che ancora avvolgono questa importante branca della medicina clinica. GINO SANTINI
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