Descrizione
Il volume prende in considerazione il problema del riconoscimento, entrato di recente nella teoria sociologica. Esso si distingue dalla mera redistribuzione economica in quanto implica l’affermazione della propria identità e differenza dall’altro come entità autonoma. Fino a pochi decenni fa riconoscimento e redistribuzione erano strettamente collegati al problema della cittadinanza nazionale; oggi questo criterio non appare più attuale e si richiede un genere di cittadinanza non più identificato con l’appartenenza a una nazione. Si pone l’esigenza del riconoscimento dell’altro nella sua au-tonomia come base dei diritti umani. La globalizzazione richiede una democrazia cosmopolita, spesso rifiutata da estremismi etnocentrici, particola-rismi, fondamentalismi. Pur rifacendosi a Habermas per quanto riguarda la nazionalità, non come insieme di principi universali ma come comunicazione libera da coazioni, l’autrice obietta con Honneth la legittimità della violenza quando il riconoscimento è negato e diventa rifiuto dell’altro. Alla parte dedicata alla teoria sociologica segue una dettagliata descrizione del riconoscimento in termini socio-istituzionali, con particolare riferimento al problema dell’annessione giuridica della Turchia all’Unione Europea. L’analisi è poi rivolta all’atteggiamento dell’opinione pubblica italiana. Pur insistendo notevolmente sulle questioni giuridiche, Irene Strazzeri avverte che il riconoscimento non si riduce né a problema giuridico-formale, né a questione economica ma richiede coinvolgimento sociale e impegno politico. Mancando esso, si va verso il misconoscimento, come testimoniato da un’Europa sostanzialmente contraria all’annessione della Turchia.
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