Descrizione
Ruscelletto cui rigido cielo è una cantata di Bontempi il cui testo allude all’elemento primordiale e simbolico dell’acqua. Non si tratta, però, delle ampie (e talvolta minacciose) distese del mare, né del solenne corso di un fiume, ma di un modesto «ruscelletto», in grado, comunque, di evocare paesaggi ameni.«Ruscelletto», come le manifestazioni (mostre, conferenze, concerti e la pubblicazione di questo volume) organizzate in occasione del terzo centenario della morte del musicista Giovanni Andrea Angelini Bontempi. Costui fu un uomo eclettico nel senso rinascimentale del termine: cantante, compositore e teorico musicale in primo luogo (a lui si deve la prima Historia musica), ma anche letterato (autore tra l’altro dei testi delle proprie opere), storico, architetto teatrale e scenografo, costruttore di strumenti musicali e di orologi, abile intagliatore di pietre dure, nonché accorto amministratore delle sue proprietà. Dall’oratorio filippino di Perugia, dove ricevette la prima formazione, passò a Roma alla scuola di Mazzocchi sotto la protezione del cardinale Francesco Barberini. Attivo nella cappella di S. Marco a Venezia all’epoca di Monteverdi e di Cavalli, trascorse, poi, circa trenta anni al servizio della corte di Dresda.Il volume intende ripercorrere alcuni aspetti della vita e dell’opera di Bontempi. Esso comprende i contributi di numerosi autori raggruppati in tre sezioni dedicate, rispettivamente, alla poliedrica personalità di questo personaggio nel contesto culturale della sua epoca, alle sue composizioni musicali (la «musica pratica») e alla «musica teorica».
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