Descrizione
Negli animali d’affezione una delle tecniche di diagnostica per immagini utilizzata più frequentemente è la radiologia, data anche la diffusione degli apparecchi radiologici ormai presenti in quasi tutte le strutture veterinarie, anche le meno attrezzate. Nel corso degli studi universitari però lo studio della radiologia purtroppo non è in grado di fornire l’abilità tecnica e la capacità interpretativa necessarie a gestire correttamente l’esecuzione di una lastra e a comprenderne il significato, una volta posta sul negativoscopio. Tutto ciò fondamentalmente per tre motivi . Il primo è che, per le norme di radioprotezione necessarie a tutelare la popolazione dagli effetti negativi delle radiazioni, è molto difficile che gli studenti o i neolaureati siano ammessi nella sala radiologica durante l’esecuzione delle radiografie, e viene così a mancare tutto il bagaglio di informazioni necessarie (compresi i trucchi ) che serve a eseguire un radiogramma leggibile. Il secondo è che, per poter correttamente apprendere sia l’anatomia radiografica normale sia quella patologica, sono necessari parecchi anni di esperienza e migliaia di radiogrammi visti e studiati, situazione impossibile durante il corso di studi universitari. Il terzo, di rilevanza non indifferente, è la variabilità dei nostri pazienti che vanno dai canarini ai criceti, dai gattini neonati ai cani di taglia gigante, fatto che rende difficile stabilire i parametri di esecuzione che variano moltissimo. Spesso poi il tutto si associa alla scarsa collaborazione (se non alla resistenza armata) dei nostri pazienti, che trova una certa similitudine solo nella radiologia pediatrica dove il bambino raramente mantiene l’immobilità necessaria allo scatto perfetto. Per fortuna dei radiologi umani però è difficile che il bambino gli conficchi una dozzina di denti aguzzi che non mollano la presa su una mano. E questa non è una differenza da poco.
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