Descrizione
“Che cos’è la felicità?”, “perché è così difficile essere felici?”, “come si fa ad essere felici?”: queste sono domande alle quali ogni epoca ha fornito risposte molteplici e spesso contraddittorie. Il mondo laicizzato e tecnicizzato del nostro tempo tende a far coincidere il concetto di felicità con il raggiungimento del benessere materiale attraverso la disponibilità e l’acquisizione di beni, risorse, utilità e servizi, e a confondere la felicità individuale e privata con il benessere collettivo. Il diritto innegabile di tutti gli individui alla felicità si è sempre più trasformato nell’imperativo edonistico del “dover essere felice” ad ogni costo. Quanto questa idea tirannica ed onnipresente di felicità sia diventata oggi uno degli assi portanti del sistema consumistico è sotto gli occhi di tutti, alimentando le insicurezze, le insoddisfazioni ed il senso di inferiorità che sembrano caratterizzare l’identità dell’uomo moderno. Per altri versi, una mole enorme di ricerche documenta l’evidente dissociazione tra il crescente progresso economico ed il benessere individuale, l’aumento esponenziale di nuove forme di disagio psichico nelle società occidentali fondate sul benessere, nonché la bassa correlazione esistente tra vari aspetti del benessere e del malessere soggettivi e le condizioni o circostanze esterne, fortunate o sfortunate, con le quali si confronta la nostra vita. D’altro canto, la messa in discussione dei progetti collettivi e sociali di costruzione della felicità legata alla crisi delle grandi ideologie del 20° secolo ha inevitabilmente rilanciato l’idea della centralità dei progetti individuali e privati di ricerca di well-being and satisfaction. Soprattutto nella visione individualistica e pragmatica tipica del mondo americano, l’idea di autocostruzione della felicità passa attraverso il potenziamento dello sviluppo personale e nella capacità individuale di trasformazione e di espansione delle proprie potenzialità. Tali capacità possono essere apprese, e in questo percorso il ruolo degli “esperti” diviene sempre più centrale. Alla raffinata sensibilità degli europei, abituati alla profondità di elaborazione della fenomenologia e della psicoanalisi, alcune delle riflessioni e indicazioni possono risultare certamente semplicistiche o un po’ naïf. Tuttavia, esse hanno il merito di riportare al centro dell’attenzione l’esigenza di una nuova definizione di benessere e di felicità che superi definitivamente le antiche dicotomie natura/cultura, individuo/società, mente/corpo, ragione/emozioni. Comprendere la volontà umana di essere felici rimanda inevitabilmente alle strutture della soggettività dell’individuo. In questa direzione devono essere tenute in debita considerazione, non solo le differenti modalità in cui ciascuno di noi configura o immagina la felicità e le strategie per ottenerla, ma anche aspetti essenziali come la costituzione dell’individuo, il suo patrimonio genetico, le basi neurofisiologiche e cognitive dei meccanismi mentali che ostacolano o favoriscono la felicità. Il volume di Robert Cloninger, che in qualche modo si inserisce nella stessa linea di riflessione, fornisce risposte audaci, originali e stimolanti agli antichi quesiti sulla felicità e sul benessere. Non si può non essere d’accordo con Cloninger quando egli rileva il ritardo e l’assoluta inadeguatezza della psichiatria e della psicologia, da sempre occupate a confrontarsi con il disagio, la sofferenza e le patologie, nell’affrontare queste tematiche. Di qui l’esigenza di “un cambiamento di paradigma tanto rivoluzionario quanto quello che è stato compiuto dai fisici quantistici un secolo or sono”. Per questi motivi, nel delineare i fondamenti della “scienza del benessere”, Cloninger parte dalla necessità, in linea teorica largamente condivisa, di superare il riduzionismo ancora dominante e di riconciliare il dualismo cartesiano mente-corpo, integrando l’approccio psicosociale e biomedico in un nuovo orizzonte teorico. Per Cloninger, infatti, “il soma e la psiche esistono in una irriducibile corrispondenza reciproca. Ad ogni tappa dello sviluppo psicologico, c’è una corrispondenza sincrona fra lo sviluppo dei nostri valori spirituali, dei nostri rapporti sociali, dei nostri pensieri e dei nostri stati cerebrali a mano a mano che procediamo lungo il sentiero dell’autoconsapevolezza verso il raggiungimento del benessere”. L’autore riconosce che “tutta la vita si sviluppa ed evolve nell’ambito di una unità universale dell’essere che include una gerarchia intrinseca di sistemi adattativi complessi”, che si estende dagli stati quantistici della materia inanimata fino agli stati creativi della coscienza autoconsapevole umana. Ogni singolo capitolo del libro ci fornisce elementi e riflessioni sulle tappe successive che caratterizzano questa organizzazione gerarchica della vita, che si raffigura come una “spirale ascendente di complessità in continua espansione nell’ambito della coerenza dell’unità universale dell’essere”. Partendo da questi presupposti, Cloninger ripercorre nel volume le principali tappe che hanno caratterizzato il suo personale percorso di elaborazione scientifica. Proprio la constatazione dell’inadeguatezza dei modelli dimensionali del temperamento e del carattere – elaborati dall’Autore nel corso degli anni ’90 e per i quali è noto nella comunità scientifica internazionale – nello spiegare le differenze individuali relative ad esperienze umane fondamentali quali la coscienza e unità dell’essere, la libertà di volere e di decidere, l’amore, la creatività, la ricerca della verità, lo ha portato a individuare nello sviluppo della coscienza autoconsapevole il perno centrale sul quale costruire una scienza del benessere. Infatti, lo sviluppo a tappe della coscienza autoconsapevole, che Cloninger definisce anche “sentiero della psiche”, comporta ordine, verità e coerenza crescenti che portano spontaneamente alla saggezza, al benessere ed alla creatività. Cloninger richiama inoltre il ruolo fondamentale dell’intuizione razionale nella coscienza autoconsapevole e la sua superiorità rispetto al ragionamento ed alle strategie cognitive nel conseguire il benessere. Il percorso di crescita della coscienza autoconsapevole può essere attuato attraverso la riflessione, la meditazione e la contemplazione. D’altro canto, la conoscenza e la comprensione dei fattori facilitanti e degli ostacoli che ciascun individuo incontra lungo tale percorso rappresentano le fondamenta su cui basare la pratica clinica della scienza del benessere. Nel volume, l’Autore descrive tecniche di valutazione quantitativa del grado di elevazione del pensiero nella coscienza autoconsapevole ed alcuni metodi pratici per stimolare la sua crescita. A sostegno delle sue intuizioni, Cloninger raccoglie una mole enorme di dati provenienti da aree di ricerca differenti – fisica, genetica, sociologia – e integra le principali tradizioni filosofiche occidentali ed orientali con le acquisizioni più recenti delle neuroscienze. Nel complesso il volume di Cloninger, audace ed originale, ci propone un percorso affascinante e stimolante che tenta di colmare il vuoto esistente tra la ricerca scientifica e la saggezza antica della filosofia, alla ricerca di un approccio diverso alla psicologia ed alla psichiatria e ad una comprensione adeguata della salute e della malattia psicologica nell’uomo. L’Autore ha provato a fornire risposte a domande fondamentali sulla vita, la consapevolezza, lo sviluppo di quelle caratteristiche che rendono unico l’essere umano. La sua visione complessiva e le sue conclusioni potranno certamente essere criticate e messe in discussione. Tuttavia, va riconosciuto a Cloninger la capacità di aver presentato il proprio punto di vista in maniera chiara e fruibile anche da lettori non specialisti. Seguendo il suo percorso, così ben delineato nel volume, ciascun lettore potrà condividere lo spirito di fondo che lo ha animato in oltre trent’anni di ricerca e di riflessione: “la gioia e il benessere insiti nel processo infinito della scoperta”. Per molti versi, è forse proprio in questo che possiamo ritrovare la migliore dimostrazione della validità delle intuizioni di Cloninger e dei principi della scienza del benessere.
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