Descrizione
“Ma come fa a rompersi un sassolino?”, domanda Simone. La maestra Emanuela risponde con un’altra domanda. Anche la maestra Anita risponde: anche lei con un’altra domanda. Noi maestri rispondiamo sempre un’altra cosa. Rispondiamo troppo, finché siamo invitati a farlo, e le nostre risposte non soddisfano l’intensità delle domande infantili. “Ma come fa a rompersi un sassolino?”, Simone continua a domandare dentro di noi. Non rispondiamo. Oppure accompagnamo la domanda. Ci incarniamo in essa. Ci rivolgiamo noi la domanda: “Ma come fa a rompersi un sassolino?” Qualcosa che è nostro, e che non vuole rompersi, mantiene viva la domanda. Non conosciamo la risposta.Il libro di Michelangelo Riemma e Pina Montesarchio contiene molte di queste domande infantili che la nostra capacità di risposta non riesce a tacitare. E quando mi riferisco all’infanzia non mi riferisco solo a questi “piccoli folli”, bensì a qualcosa che ha a che vedere con l’esperienza che si vive, e non necessariamente con l’età o la statura. Una relazione con la verità, così potremmo caratterizzare l’infanzia, più che una questione di anni vissuti.(da Cosa dice una domanda… e cosa una risposta, di Walter Omar Kohan)
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